RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SIDERNO – Il consiglio comunale tenutosi ieri sera ha affrontato argomenti che meritano l’attenzione di quanti credono nel riscatto della nostra città. Tre punti che sintetizzano quello che oramai rappresenta il percorso che è stato avviato. Risanamento finanziario, risanamento ambientale e risanamento del tessuto economico.
Parto dal terzo di questi tre aspetti ossia dal recupero della Chiesa San Bartolomeo di Siderno superiore. Abbiamo sempre sostenuto che il nostro borgo antico debba rappresentare uno dei tre motori dello sviluppo economico. L’avvio dell’amministrazione è stato caratterizzato da impegni che vedono questo percorso impegnativo ed essenziale. Dunque ben fatto da parte della Giunta comunale.
Il primo aspetto, è legato a come fare per lasciarci alle spalle lo stato di assoluto degrado e disfacimento in cui una POLITICA AMMINISTRATIVA SCELLERATA CI HA PORTATO.
Gli elettori nel mese di maggio hanno detto che bisogna fare di tutto per superare logiche e metodi non confacenti alla sana e oculata amministrazione e che la gestione della loro azienda, perché il comune è l’azienda di tutti i cittadini sidernesi, debba essere gestita con grande senso di responsabilità.
Dopo anni di scellerata gestione, che hanno dilapidato una robusta e solida situazione finanziaria, derivante da una ottima gestione del settore entrate e del settore spesa, si è venuta a creare una tendenza, sempre più robusta col passare degli anni, di scarsa cura sia delle entrate e sia delle spese. Un grosso monte di residui attivi e passivi si è così consolidato ed il passo al disfacimento di una tradizione e soprattutto di una capacità di solida finanza, necessaria per il governo dei bisogni e delle aspirazioni della nostra comunità, si è venuta innescando con le ovvie conseguenze che tutti conosciamo.
So che siedono nei banchi del Consiglio professionisti della gestione economica e finanziaria e quindi so che il mio è un modestissimo intervento di chi guarda e osserva le cose stando fianco a fianco con i cittadini e di chi ha un alto senso di condivisione con l’operato del Sindaco e della giunta.
Oggi siamo in dissesto finanziario, dichiarato in modo alquanto azzardato da parte dei commissari, e siamo, quindi anche per questo, con l’acqua alla gola per adempiere le scelte che tutti si aspettano.
La portata e lungimiranza dell’attuale gestione deve essere legata alla capacità progettuale per attingere ad altre risorse per poter rispondere ai bisogni di crescita dei sidernesi e la progettualità del Sindaco e della maggioranza sono già a pieno regime come constatiamo giorno per giorno.
Ma il risanamento deve procedere senza intoppi e senza tentennamenti e senza i rischi di ricadute.
Se la dichiarazione del dissesto è stata sicuramente una forzatura dell’organo commissariale, per coprire loro mancate scelte, la dichiarazione del disavanzo di ieri sera, che è figlia degli squilibri finanziari accumulatesi negli anni e della poco attenta gestione degli organi preposti ed incaricati dallo Stato, viene concepita come ulteriore senso di oculatezza e di tranquillità per il futuro finanziario dell’Ente comune.
Il mutuo contratto con la cassa depositi e prestiti di € 9.000.000, utilizzato dalla commissione liquidatrice anche per il pagamento di debiti precedenti alla dichiarazione del dissesto da parte della triade commissariale è trattato, per l’importo di € 5.000.000 con senso di cautela e di responsabilità da parte dell’attuale amministrazione a giuda Fuda, limitandone la spesa al fine di eliminare eventuali rischi di disequilibrio nella gestione del bilancio comunale.
Una scelta politica che questa amministrazione fa per senso di responsabilità verso il mandato di cui sopra e per far uscire dal buio al più presto il nostro comune.
Sappiamo, dunque, che questa limitazione, da addebitare a precisi soggetti che hanno gestito la finanza e il bilancio del comune, potrà essere in parte recuperata con la nostra attenta visione di ciò che costituisce potenzialità sia a livello europeo che regionale e nazionale. Quindi portiamo avanti, come si sta facendo, la scelta di attingere ai finanziamenti che le Istituzioni, di ogni livello e grado, metteranno a disposizione. I cittadini comprenderanno, come noi abbiamo compreso, che quanto è stato deliberato guarda al futuro.
Il secondo aspetto è legato alla rivoluzione che dobbiamo totalmente costruire nella gestione del nostro ambiente. Finalmente, dopo i tentativi degli anni ’90 riparte seriamente l’interesse per la raccolta differenziata porta a porta. Tutti dobbiamo impegnarci affinché nel giro di qualche anno si raggiunga il traguardo del cento per cento. Ma… Ma ci sono i ma. Questo è, come dire, partire dalla fine. Benché non implichi una precisa scelta amministrativa occorre a nostro modesto avviso ampliare la visione e scrutare attentamente la complessità di una politica ambientale se veramente vogliamo spingere sino al raggiungere la meta: tutela totale della salute.
Ad ognuno di noi credo non sfuggano i gravi problemi legati alla salute in senso lato: salute dell’Uomo e salute dell’ambiente. La vita dell’Uomo a partire dai suoi primordi ha subito variazioni nel corso dei secoli compatibili con la stessa essenza della vita degli esseri viventi; insomma la cellula della vita non veniva contrastata e attaccata da cellule esterni, da organismi estranei. L’evoluzione è stata lenta, inesorabile, uomo e natura circostante, si evolvevano simbioticamente senza alterarsi vicendevolmente.
Dalla rivoluzione industriale in poi le cose cambiano perché il profitto prende il sopravvento su tutto, senza badare a danni e conseguenza. Ma soprattutto negli ultimi 50 anni si è innescato un processo di sviluppo economico così intenso, facendo leva sui consumi essenziali alla vita dell’Uomo come l’aria l’acqua e la terra ed innescando un processo oramai irreversibile nell’ecosistema. Il dispendio energetico che regge il modello di sviluppo attuale, si fonda in modo precipuo sulla distruzione ambientale, come risorse che il capitale riesce ad attingere in modo gratuito e scaricando sul pianeta e sugli esseri viventi sostanze incompatibili con la vita, sia umana che animale e vegetale. Dunque l’evoluzione non è più in simbiosi ma assolutamente incontrollata e dannosa. Malattie sempre di più devastanti si affacciano all’orizzonte di ogni essere umano ed oggi tutti siamo costretti a convivere con questi sconvolgimenti.
Sappiamo dunque che dobbiamo correre ai ripari e mitigare gli effetti di quest’assurdo modo di concepire il rapporto tra le azioni dell’Uomo, con le sue assurde produzioni sempre di più al servizio di un esclusivo interesse capitalistico, e la natura. Sin quando i nostri governanti non metteranno in campo scelte che avviino la correzione sin dalla radice, ossia l’avvio di un modello di sviluppo rispondente alla qualità vera della vita degli abitanti di questo nostro pianeta, le scelte della riorganizzazione del nostro rapporto con i beni di consumo e con l’ambiente ci può dare un grande contributo, per migliorare la nostra vita, ma non risolve del affatto il problema. Guardare dunque all’ambiente, finalizzarlo a migliorare la nostra salute e creare anche opportunità occupazionali, è quello che vogliamo fare da con l’approvazione di questa delibera.
L’abbiamo detto in campagna elettorale e lo stiamo facendo. Ma dobbiamo altresì riuscire a guardare oltre, in profondità su un problema vitale, perché è indissolubilmente legato alla salute e alla vita di tutti noi.
Infine, bene ha fatto il Presidente del Consiglio, professor Paolo Fragomeni, a presentare un documento di condanna del terrorismo e di solidarietà al popolo francese. Bene ha fatto la capogruppo di Fattore Comune, professoressa Rita Commisso, a chiedere un consiglio comunale per discutere delle problematiche legate alla pace e alla solidarietà, e bene ha fatto il consigliere di minoranza, dottor Michele Cataldo, con la proposta d’invitare le associazioni dei musulmani moderati.