di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Ripartire da quello che è stato, dal dissesto, dalla consapevolezza che Siderno non forse, ma sicuramente vive il suo periodo peggiore, per riappropriarsi della propria identità, del proprio bagaglio storico e culturale, lavorando per costruire un’alternativa credibile prima di poter nuovamente votare. Questo il filo conduttore degli interventi di quanti hanno preso parte alla riunione organizzata da “Siderno Libera” nella sala dell’associazione Ymca.
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Dissesto e stato finanziario nel suo complesso, gli argomenti principali dai quali si è sviluppato un discorso più ampio, con la consapevolezza dei presenti di una quanto mai necessaria rinascita, ma soprattutto coscienza di ciò che significa far parte di una comunità che, poco alla volta, cerca di riemergere da uno stallo troppo opprimente.
Ad introdurre gli argomenti, Francesco Lombardo e Gianni Lanzafame, i quali si sono soffermati su alcuni aspetti tecnici del dissesto che, insieme al pagamento della mini Imu, sono i due argomenti più caldi su cui confrontarsi. Ciò che è stato fatto, quello che si sarebbe potuto fare, ma soprattutto il modo con il quale la triade commissariale ha fino ad ora lavorato per Siderno.
Si è rimarcato che le decisioni sono state prese all’ultimo minuto, come se il quadro non fosse chiaro già da prima. Si è parlato di una situazione economicamente disastrosa, forse non valutata come si sarebbe dovuto fare neanche dai commissari prefettizi precedenti, ma sicuramente già chiara.
Una triade commissariale dalla quale, in sala si è percepito distintamente, i sidernesi avrebbero atteso un altro modo di interfacciarsi, di porsi di fronte ai problemi della città con maggiore disponibilità. «Non diciamo che il dissesto sia stata una decisione sbagliata – ha affermato Lanzafame – ma ci saremmo aspettati un confronto maggiore. Si erano impegnati a darci informazioni più dettagliate sullo stato dei conti, ma da dicembre ancora nulla».
Siderno che non si riconosce più, dove, come ribadito, non esiste neanche un posto nel quale riunirsi, un luogo da cui ripartire tutti insieme.
«Chi oggi guida Siderno pensa che non si debba avere un confronto, ma è fondamentale far capire loro che bisogna dare conto dei passi che si fanno, perché gli effetti ricadranno su di noi». Luigi Brugnano ha chiesto di capire in che direzione va la città e quali gli strumenti che, chi governa Siderno, metterà in campo.
«Capire cos’è successo e cosa succede al Comune di Siderno. Fino ad oggi è mancato il rapporto con la cittadinanza, con quella parte che tiene a Siderno e che merita rispetto da parte della triade commissariale. Siamo sempre stati una comunità solidale e questo non bisogna dimenticarlo».