di Redazione
SIDERNO-In concomitanza, non a caso, con la “Giornata internazionale della Donna, si celebra in tutta Italia dal 4 al 12 Marzo 2017, la seconda edizione de “La settimana del Rosa Digitale”. Organizzata da “Rosadigitale”, movimento nazionale che intende promuovere le pari opportunità in ambito tecnologico, questa manifestazione si snoda, in tutta la penisola, attraverso una serie di eventi a carattere divulgativo basati su argomenti quali: l’insegnamento di linguaggi di programmazione, le storie di grandi informatiche, l’utilizzo di mezzi informatici e software per fine lavorativo, culturale, artistico e comunicativo. E ciò al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di limitare il divario di genere ancora fortemente presente all’interno delle Facoltà scientifiche universitarie e in modo particolare nel campo della tecnologia e dell’informatica.
L’IPSIA di Siderno, aderendo all’iniziativa, ha organizzato un convegno-dibattito dal titolo: “#latecnologiaèdonna”, che ha visto la partecipazione della Prof.ssa Claudia Campolo, Docente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università “Mediterranea “ di Reggio Calabria, che ha relazionato su “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella società odierna: principali applicazioni e opportunità per il talento femminile”.
Il seminario di studi, che ha visto in veste di moderatrice la Prof.ssa Felicia Aiossa, Docente di Matematica dell’IPSIA, ha registrato, altresì, gli interventi delle Docenti dell’Istituto: Prof.ssa Teresa Agata Sgambellone, Docente di Discipline elettroniche; Prof.ssa Daniela La Porta, Docente di Discipline meccaniche e tecnologiche, Prof.ssa Daniela Callea, Docente di Matematica. Esse hanno relazionato, rispettivamente, sulle seguenti tematiche: “Le donne che hanno fatto l’Informatica”; “Applicativi informatici: tra storia e didattica”; “Coding: un approccio al pensiero computazionale”.
Come evidenziato dal Dirigente dell’IPSIA, Gaetano Pedullà, nel suo iniziale indirizzo di saluto, in una società in cui la preparazione tecnico-scientifica risulta essere la competenza maggiormente richiesta per raggiungere posizioni di leadership nel mondo del lavoro, diventa sempre più di cruciale importanza favorire la crescita professionale delle Donne in questi ambiti e cercare di risolvere, almeno in parte, il persistente problema del basso numero di presenze femminili nell’ambito delle professioni scientifico tecnologiche e nel campo dell’informatica.
Ed infatti, per quanto riguarda le donne impegnate negli studi tecnologici, il M.I.U.R. ha fornito dati interessanti. “Dalle statistiche si può notare che ogni anno negli istituti superiori nel campo tecnologicola percentuale delle ragazze è intorno al 13% e all’Università circa al 29%”, come di recente affermato da Sara Broi, fondatrice del movimento “Rosa digitale” .
La Prof.ssa Campolo, nel ripercorrere le tappe più significative della propria carriera professionale, prima come studentessa di Ingegneria e poi come Docente e Ricercatrice universitaria in Italia e all’estero, ha inteso presentare una panoramica su alcune delle soluzioni tecnologiche più innovative che stanno rivoluzionando diversi aspetti della vita quotidiana, tra cui: il trasporto urbano, la salute, il monitoraggio ambientale, la logistica, la robotica e la domotica, ma anche la moda, il design, evidenziando possibili opportunità di lavoro e di business, in particolare per le donne impegnate negli studi e nelle ricerche nel campo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.
Ampio spazio è stato lasciato al dibattito con le studentesse dell’Istituto, alcune delle quali hanno significativamente rilevato che il problema del basso numero di presenze femminili nelle professioni scientifiche derivi, da un lato, dal fatto che la carriera delle donne in questi ambiti non sia favorita, anzi, sia spesso ostacolata (direttamente o indirettamente) e, dall’altro dal fatto che l’interesse stesso verso la scienza e la tecnologia, da parte delle bambine e delle ragazzine, venga spesso scoraggiato nei primi anni di scuola, nonchè in famiglia, e ciò per pregiudizi infondati o cattive abitudini sociali. Ma è pur vero, come è stato evidenziato che purtroppo ricette pronte per abbattere il divario di genere non ve ne siano, fermo restando la necessità di dare un supporto alla diffusione della cultura digitale. Non solo venendo incontro alle necessità delle donne, ma anche dei giovani (i cosiddetti nativi digitali) e delle imprese, partendo dalla consapevolezza che le applicazioni in campo digitale stanno trasformando in modo irreversibile il nostro modo di vivere e di lavorare.
In sostanza, attraverso video e testimonianze concrete relative a casi di successo riferiti al settore digitale e all’attività di giovani donne ricercatrici ed imprenditrici, le relatrici, nel delineare un quadro di opportunità e di prospettive in campo lavorativo e professionale, sono state concordi nell’evidenziare come le concrete possibilità di vera occupazione e di successo scaturiscano, sia per gli uomini ma soprattutto per le donne, dal rilancio delle c.d. discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Math), grazie alle quali le Donne hanno già dimostrato di saper recitare un ruolo da protagoniste nel guidare un processo di cambiamento epocale nell’ambito della tecnologia e della cultura digitale, in quanto munite della capacità di imparare in fretta, di lavorare in squadra, di fare più cose contemporaneamente (c.d. abilità “multitasking”) e perché dotate, innegabilmente, di una grande creatività.