di Gianluca Albanese
SIDERNO – Lo studio approfondito delle realtà urbane di Siderno e Locri al fine di pervenire a un’ipotesi di progettazione condivisa che possa diventare un Piano Strutturale Comunale integrato tra due centri che, se messi insieme, con i 18.600 abitanti di Siderno e 12.500 di Locri, diventerebbero una città di più di 31.000 abitanti. È l’idea al centro del lavoro di un gruppo di studenti della facoltà di Architettura dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, coordinati dalla professoressa Antonella Blandina Maria Sarlo del dipartimento di Architettura e analisi della Città Mediterranea e dal giovane architetto Mariateresa Lombardo, originaria di Roccella Ionica.
Ieri mattina, il gruppo di circa venti studenti, provenienti da tutta la Calabria e dalla Sicilia, ha compiuto una prima, breve, visita dei due centri, prima di stilare un programma dettagliato di lavoro che dovrà inevitabilmente passare dall’individuazione delle attuali criticità e soprattutto dalle prospettive di sviluppo integrato a partire proprio dalle infrastrutture di interconnessione tra i due centri.
Ovviamente, non si tratterà solo di pensare agli aspetti architettonici e infrastrutturali ma sarà importante armonizzare questi ultimi con la rete dei servizi e delle attività svolte nel territorio che può e deve diventare un polo alternativo e in grado di controbilanciare la centralità del capoluogo.
In quest’ottica, sarà importante dedicare la dovuta attenzione alle schede in via di presentazione per i Contratti Integrati di Sviluppo, alcune delle quali, come accennato nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, sono state predisposte in maniera congiunta dai due Comuni e che riguardano, in particolare, la creazione di un parco fluviale sul torrente Novito e l’unione dei due lungomari.
Ne sapremo di più nelle prossime settimane, visto che le schede per i CIS vanno presentate entro il 15 dicembre e il lavoro degli studenti della “Mediterranea” è solo all’inizio.