di Gianluca Albanese
SIDERNO – Nel giorno della surroga del dimissionario consigliere Michele Cataldo, che ha lasciato per motivi di salute (ricevendo attestati di stima e affetto da parte di tutto il civico consesso) con l’architetto Rosalba Romeo (nella foto) a fare discutere ancora è il difficile rapporto con i membri del collegio di revisione dei conti dell’Ente che ha dato parere sfavorevole alla delibera con cui si propone la modifica della composizione del risultato di amministrazione che, come ha spiegato l’assessore al ramo Gianni Lanzafame “Lascia invariato il risultato complessivo di amministrazione, ma ne modifica solo la sua rappresentazione. La variazione si rende necessaria per un errore materiale da parte della gestione, ed è singolare che l’Organo di revisione, nell’emettere parere sfavorevole, si contraddica, commettendo a sua volta degli errori”.
Duro, come sempre, l’intervento del capogruppo di Forza Italia Pietro Sgarlato, che sulla scorta della propria competenza in maniera contabile, eccepisce che “Il rendiconto di gestione 2017 è un documento unico e quella rappresentazione accennata dall’assessore Lanzafame serve a evitare un utilizzo improprio dell’avanzo di amministrazione. La segretaria comunale – ha proseguito Sgarlato – non può lasciare una vecchia delibera di aprile sospesa e sono convinto che il nuovo prospetto sia sbagliato e che bisogna procedere all’approvazione di un nuovo rendiconto. Inutile – ha concluso – cercare di scaricare su altri le proprie responsabilità ed è un segnale negativo il fatto che i revisori non riescano a controllare adeguatamente gli atti di questa amministrazione che necessitano, invece, di controlli approfonditi”.
Il suo omologo del Pd Carlo Fuda si è detto d’accordo anche se non ha argomentato in maniera tecnica, riproponendo il vecchio refrain col quale invita il sindaco a procedere con un rimpasto totale di giunta, definita dal capogruppo del Pd “Una squadra di incompetenti: serve – ha proseguito – una botta di teatro (sic!) con la quale il sindaco mandi a casa tutta la squadra e così vediamo chi resta solo per mettere il culo sulla poltrona (sic!) o fornirà un sostegno leale e costruttivo come farebbe il gruppo del Pd”.
E mentre il consigliere di Fattore Comune Oppedisano ha smorzato i toni, parlando di mero errore da sanare, pur ammettendo che “I revisori non vengono mai negli uffici comunali, sovraccaricando di lavoro i dipendenti dell’area economico-finanziaria”, il consigliere Leonardo ha chiesto a chiare lettere di aprire una discussione in Consiglio su come svolgono il loro compito i revisori”, mentre il capogruppo del Pci Sgambelluri ha preannunciato il proprio voto contrario alla delibera proposta.
Quindi, è stato dato spazio al contraddittorio tra la segretaria generale Criaco e il capogruppo forzista Sgarlato.
La prima ha parlato di “Procedura di rettifica ammessa dal Testo Unico degli Enti Locali” e di “Organo di revisione che non collabora adeguatamente col consiglio comunale. Basti pensare – ha aggiunto – che stamani avevo invitato il presidente a venire alla seduta odierna, visto che si parla di argomenti connessi al loro ruolo, ma l’invito non è stato colto”; il secondo, evidentemente non soddisfatto dai chiarimenti ricevuti, ha chiesto di acquisire agli atti la prima delibera di giunta (La numero 111 dello scorso 24 aprile) con la quale di è approvato il rendiconto 2017”, reiterando la richiesta nonostante il tentativo di mediazione del consigliere Oppedisano, che ha parlato di “sequenza logica degli atti amministrativi, in virtù della quale quelli successivi annullano e sostituiscono i precedenti con analogo oggetto”.
Dopo una richiesta di sospensione dei lavori per acquisire la delibera 111, chiesta dal consigliere Sgarlato e sostenuta dal resto dell’opposizione, ma respinta dalla maggioranza, l’assessore Lanzafame ha fornito i propri chiarimenti tecnici, primo tra tutti quello principale, in virtù del quale “Non non liberiamo – ha detto Lanzafame – l’avanzo di amministrazione”.
Alla fine, la modifica è passata coi nove voti favorevoli della maggioranza e i sette contrari dell’opposizione. Era assente il consigliere democrat Salvatore Pellegrino.
Prima di una lunga serie di interrogazioni presentate oralmente, è stato dato spazio al discorso d’insediamento della consigliera Rosalba Romeo, che dopo aver rivolto messaggi di gratitudine e auguri di pronta guarigione al suo predecessore Michele Cataldo, ha preannunciato che il suo ruolo sarà quello di “Un’opposizione – ha detto – non aprioristica ma costruttiva”.
Quindi, si è passati alla discussione delle interrogazioni, quasi tutte rivolte al sindaco Pietro Fuda.
Il capogruppo del Pd Carlo Fuda si è chiesto come mai il 70% degli incarichi di direzione dei lavori o supporto al RUP nei principali cantieri aperti in città sia andato sempre agli stessi professionisti, col primo cittadino che ha risposto che “Le nomine non sono fatte dalla giunta, ma rispecchiano precisi criteri di legge”.
Il capogruppo forzista Sgarlato ha rivolto tre interrogazioni.
Nella prima ha chiesto lumi sulla copertura finanziaria di tre opere comprese nel Piano delle Opere Pubbliche 2018 “In particolare – ha detto – sulla riqualificazione e ampliamento del tennis club e sul sistema di videosorveglianza a banda larga che per legge devono trovare copertura entro il 2018”.
Sui secondi, il sindaco Fuda ha risposto che “Su 19 comuni dell’area metropolitana di Reggio Calabria, solo il progetto di Siderno è stato approvato, e quindi l’opera sarà finanziata coi fondi del Viminale, mentre per il tennis club – ha proseguito il primo cittadino – ritengo di ribadire quanto già espresso l’altra volta in Consiglio: ovvero che troveranno copertura con due bandi regionali in uscita”.
Una spiegazione, quest’ultima che, come prevedibile, non è andata giù al consigliere Sgarlato, che ha parlato di “modo di amministrare da condominio”, invitando i consiglieri a presare la massima attenzione alla prossima variazione di bilancio che verrà votata a breve, ammonendo i colleghi con un chiaro “Aprite gli occhi”.
Troveranno risposta prossimamente, invece, l’interrogazione proposta dalla consigliera del Pd Boccuti sulle condizioni del cimitero di Siderno marina e quelle dello stesso Sgarlato su alcuni dipendenti comunali: la prima su uno a cui hanno assegnato incarichi di responsabilità e che avrebbe avuto dal medico competente il riconoscimento di una limitazione pro tempore a svolgere incarichi all’esterno; la seconda sui recenti spostamenti di lavoratori negli uffici comunali.
In conclusione si è discussa l’interrogazione del consigliere del Pd Archinà, sempre attento alle questioni della viabilità comunale, che si è chiesto come mai siano stati tolti i dossi in via Francesco Macrì, proponendo l’introduzione di bande sonore per limitare la velocità. E mentre l’assessore al ramo Guttà ha ripercorso l’excursus alla base dello spostamento dei dossi, il sindaco Fuda ha preannunciato che in quella strada è allo studio l’introduzione di semafori e di sbarre computerizzate nei pressi dei plessi scolastici “Alvaro” e “Pascoli”.