di Gianluca Albanese
SIDERNO – L’orgoglio di essere in tanti, fedeli ai propri ideali e alle radici della tradizione cittadina e, quindi, comunisti. Era davvero piena la sala delle adunanze del palazzo comunale di Siderno, ieri sera, in occasione della inaugurazione della locale sezione del Partito Comunista Italiano intitolata al compianto partigiano sidernese Vincenzo Bolognino.
Piena di gente, di militanti e simpatizzanti, piena di bandiere rosse, e piena di voglia di tornare ad avere una propria rappresentanza nei consessi che contano (Parlamento, consiglio regionale) per tutelare, come si faceva fino a qualche anno, fa, le istanze dei lavoratori e dei ceti più deboli della popolazione.
Il partigiano Bolognino è scomparso da qualche anno. Ma il suo ricordo è più vivo che mai: nello splendido ritratto opera del pittore comunista (e fondatore della locale sezione) Damocle Argirò, posto dietro al tavolo dei relatori, e delle figlie che ieri sera sono intervenute, introdotte dallo storico Domenico Romeo, e senza mezzi termini hanno detto che «Siamo fiere di portare avanti i valori del Pci che nostro padre ha sempre condiviso». E poi «Non bisogna cambiare mai e rimanere fede ai propri ideali. Amici del sapere e nemici dell’ignoranza».
I lavori sono stati moderati dallo storico leader comunista di Martone Nicola Limoncino, e non è mancato il saluto del consigliere comunale sidernese del Pci Totò Sgambelluri, che, dopo aver rivendicato la scelta compiuta nei primi anni ’90 di aderire a Rifondazione Comunista, ha detto, tra l’altro, che «Abbiamo sempre avuto un sogno chiamato comunismo. Oggi- ha aggiunto Sgambelluri – vogliamo sognare di meno ed essere più realistici, per questo motivo siamo convinti delle difficoltà che questo progetto troverà nel suo cammino e le opposizioni che dovrà affrontare, questo partito che sta nascendo, per dare ai lavoratori ciò che gli spetta di diritto».
Quindi, dopo aver enumerato le priorità programmatiche del partito, ovvero la lotta nei campi della scuola, della sanità, della ricerca, dell’ambiente, del lavoro e contro la corruzione, il malaffare e tutte le mafie, Sgambelluri ha aggiunto che «Serve un’inversione di tendenza a tutti i livelli, in primis contro il malgoverno di Renzi e dei suoi alleati».
Dopo il ricordo delle figure storiche del Pci sidernese, dal partigiano Bolognino ai vari Peppino Fragomeni, Virgilio Condarcuri, Alfredo Fragomeni, Peppe Pedullà e Peppe Reale, Sgambelluri ha ricordato l’importanza di votare “NO” al referendum costituzionale e all’unità dei comunisti, a partire dalla Calabria: «Noi comunisti – ha detto – abbiamo la testa dura, e sono convinto che riusciremo a farla crescere questa creatura che oggi sta nascendo e tante sono le richieste di iscrizione al partito».
Lorenzo Fascì, avvocato, ha spiegato le ragioni del NO al referendum. «Se vince il Sì – ha detto – viene meno quell’equilibrio tra i poteri sancito dalla Costituzione repubblicana», corroborando la propria tesi con alcuni esempi.
«Il Senato così lo vorrebbero gli assertori del “Sì” non potrebbe fare un vero controllo di legittimità delle leggi regionali, perché sarebbe in parte composto dai consiglieri regionali stessi indicati dai partiti, che diventerebbero, così, controllori e controllati. La verità – ha proseguito Fascì – è che Renzi vuole togliere, con le sue riforme, l’esercizio del diritto di voto ai cittadini, come dimostra la recente elezione del consiglio della città metropolitana. SI guardi la legge elettorale voluta da Renzi & CO.: chi vince, anche se con meno del 30% dei voti, si prende il 55% dei seggi in Parlamento, formando una vera e propria oligarchia. Questo- ha continuato – è frutto di un disegno orchestrato dalla lettera di J.P. Morgan e della Banca Centrale Europea, che contestavano l’asserita «Eccessiva democrazia delle Costituzioni dell’Europa continentale» e c’è un filo conduttore tra questo disegno, la legge elettorale italiana e altre leggi assai discutibili, come quella sulla cosiddetta “Buona scuola”».
Prima delle conclusioni, affidate all’ex assessore regionale Michelangelo Tripodi, c’è stato un lungo e partecipato dibattito, aperto dall’ex sindaco di Siderno Mimmo Panetta, fondatore del circolo “Enrico Berlinguer” e attualmente impegnato nel progetto di “Sinistra Italiana”, che ha detto che «Sogno una sinistra unita, non la sommatoria di tante piccole sigle, per costruire un progetto di speranza per il Paese», mentre l’attivista ambientalista Franco Martino ha ricordato il caso dei rifiuti potenzialmente dannosi e cancerogeni stoccati nell’area dell’ex fabbrica BP.
Molti i giovani intervenuti e alla fine l’invito comune rivolto ai presenti è stato quello di fare proselitismo e di sensibilizzare amici e conoscenti sui temi del “NO” al referendum e di tutte quelle battaglie politiche che vedono il Pci in prima linea.Side
Tra i comunisti storici avete dimenticato Peppe Errigo. Errore e dimenticanza non da poco. Rimediate.