di Gianluca Albanese
SIDERNO – Prosegue incessante l’impegno dell’Osservatorio Ambientale per il diritto per la vita, teso ad approfondire la valutazione di alcuni rischi per la salute dei cittadini in determinati punti critici della città di Siderno.
L’attività dell’osservatorio presieduto da Arturo Rocca, di concerto con l’amministrazione comunale e col prezioso supporto della Guardia Costiera, che renderà possibile tutto ciò, prevede per lunedì 27, la pesca in cinque punti diversi di mare al largo della contrada Pantanizzi (quella della zona industriale, per intenderci) e alla foce del torrente Novito, il corso d’acqua che separa Siderno da Locri e che è in linea con due vecchie discariche esauste di rifiuti indifferenziati.
Ricordiamo che proprio i recenti rilievi compiuti dall’osservatorio ambientale, hanno mostrato la percentuale di alcuni prodotti tossici superiore al limite consentito, tanto che il sindaco Pietro Fuda ha emanato l’assoluto divieto di pesca di cozze (e mitili in generale) al largo della costa di Pantanizzi.
Le cozze, infatti, hanno la caratteristica naturale di assorbire determinate sostanze, e fungono da indicatori della presenza di elementi tossici.
Ma al di là dei campioni dei pesci pescati, che saranno portate all’Asp e ai laboratori con essa convenzionati, emerge la necessità di analizzare la parte di terreno sedimentato, che è quella che nel lungo periodo fornisce le indicazioni più attendibili nel lungo periodo.
Insomma, dopo decenni in cui la questione ambientale a SIderno è sembrata sottovalutata e dimenticata (almeno in relazione alla presenza di insediamenti produttivi di sostanze chimiche e dei residui di queste lavorazioni, come quelli dell’ex industria BP) ora appare molto netta la consapevolezza della necessità di risalire alle fonti d’inquinamento ambientale, al fine di circoscrivere le criticità e limitare (in un primo momento) ed eliminare ogni rischio per la salute dei cittadini e dell’ambiente.