di Gianluca Albanese
SIDERNO – Sono quasi dieci, tra interrogazioni e interpellanze, gli atti che saranno discussi al quinto punto all’ordine del giorno della seduta consiliare convocata per domani mattina alle 10 dal presidente Alessandro Archinà. Un numero cospicuo, complice il lasso di tempo trascorso tra la penultima seduta del 29 dicembre e quella convocata per martedì.
In particolare, il gruppo “La Nostra Missione” aveva presentato nei mesi scorsi delle interpellanze riguardanti la possibilità di costituire delle comunità energetiche a Siderno e di installare un’illuminazione pubblica a Led. Due temi tra loro affini e che vanno nella direzione del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. Altre interpellanze riguardano la necessità di rivitalizzare il mercato coperto e di riadeguare l’immobile tra via Gramsci e via Pisacane che lo ospita, e soprattutto quello sullo stato in cui versano i cimiteri cittadini. A questo proposito, il rischio paventato nell’interrogazione, ovvero quello di esaurimento dei loculi disponibili, si è concretizzato nel cimitero di Siderno Marina, tanto che si è resa necessaria l’estumulazione di 70 loculi.
Temi caldi, insomma.
Come quelli sollevati dall’altro gruppo di opposizione, ovvero “Siderno 2030”. Al di là dell’interpellanza più “antica”, riguardante lo stato dell’arte dei lavori di verifica sismica e decisione sul futuro del plesso del liceo Artistico di largo Randazzo (chiuso in via cautelativa dalla fine dello scorso anno dopo una prima verifica compiuta dai tecnici della Città Metropolitana e sottoposto a ulteriori accertamenti), le due interpellanze relativamente recenti riguardano il destino dell’ex lido “Paradise Beach” sul lungomare delle Palme, devastato da un incendio di cui non è mai stata accertata la natura e ridotto da mesi a un cumulo di macerie carbonizzate che poggiano su una struttura fissa in cemento armato. Uno sconcio nel bel mezzo del lungomare che mal si addice a una città insignita per le due estati precedenti della Bandiera Blu della Fee e a chiara vocazione turistica. L’immobile, mesi prima dell’incendio, era stato confiscato e stava per essere assegnato a un’associazione. Ora, “Siderno 2030” vorrebbe sapere che fine farà. Una vicenda nota a tutti, a differenza dell’altro caso sollevato con l’altra interpellanza, riguardante un altro tratto del lungomare, ovvero lo spiazzo che si trova in corrispondenza della stazione ferroviaria e l’ex industria Materazzi, dismessa da decenni.
Stando a quanto siamo riusciti ad apprendere, nel 2020 era stato messo in vendita dal Comune e solo nel 2021 era arrivata la manifestazione d’interesse da parte di un imprenditore di un comune vicino, intenzionato a realizzare dei campi di padel e che avrebbe sottoscritto l’apposita convenzione, presentando anche una “Scia” per l’inizio di lavori che però non sono mai cominciati.
Un caso destinato a far discutere e a creare un precedente. Già, perché stando ad alcune valutazioni tecniche ricadrebbe, in base al “vecchio” Piano Regolatore Generale, in una piazza a utilità pubblica, mentre nel Piano Strutturale Comunale in attesa di approvazione, sarebbe passato a zona di verde privato vincolato. Secondo un orientamento diffuso, stante la vigenza, in questo limbo, di due strumenti urbanistici come il vecchio Prg e il nuovo Psc, si applicherebbero le norme meno vantaggiose per il privato, quindi, quelle del vecchio Prg.
Dunque, Siderno 2030 interpella la sindaca e la giunta per conoscere le loro intenzioni rispetto a questa vicenda.