SIDERNO – Foto, indumenti, oggetti e soprattutto ricordi di uno dei periodi più neri che l’umanità abbia mai conosciuto, quelli della Shoah, delle leggi razziali, dello sterminio di chi non era “omologato” ai dettami dei regimi nazifascisti.
Un periodo da non dimenticare, per spiegare, a chi quelle cose le conosce solo tramite i libri di storia o, al limite, film come “La vita è bella” che certe esperienze non andranno mai più ripetute. Già, c’era il bisogno di spiegare, di raccontare, di fare vedere, che la voce del “bambino del vento” cantato da Francesco Guccini nella commovente Auschwitz non si è persa, è diventata storia, qualcosa da conoscere per costruire un futuro migliore, senza aberrazioni, senza esposizione e apologia di simboli tragici dei quali troppo spesso non si conosce il significato. E stamani l’attività del Comune di Siderno con in testa il commissario straordinario Luca Rotondi è stata assai meritoria. Nella sala delle adunanze consiliari, infatti, c’erano i ragazzi delle scuole medie, ma anche i membri della consulta delle associazioni. Tutti ad ascoltare le testimonianze dello storico Antonio Sorrenti che ha compiuto una ricostruzione storica del periodo, e dei familiari di Vincenzo Romeo, cittadino sidernese che fu internato nei lager nazisti. Perchè la memoria non ha completamente senso se non la si trasmette e non la si condivide con le giovani generazioni.
GIANLUCA ALBANESE