di Antonella Scabellone
SIDERNO- Sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di estrema attualità,ma usando una formula diversa, e con largo anticipo rispetto alla data del 25 novembre, oramai notoriamete conosciuta come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Con queste premesse il circolo del Pd di Siderno ha organizzato, sabato scorso, presso la sala Calliope della libreria Mondadori di Siderno l’evento “Femminicidio, una sfida culturale”. Si è parlato di violenza sulle donne che non è solo fisica, ma anche psicologica; quella che lascia segni e cicatrici sul corpo e nell’anima che difficilmente scompaiono.
Le relazioni iniziali della segretaria del circolo Maria Teresa Fragomeni, della dirigente Laura Rullo e del consigliere comunale Salvatore Pellegrino, brevi e concise, hanno lasciato ampio spazio, a seguire, alla performance teatrale “Barbablù” tratto dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini, inscenata dalla compagnia amatoriale “Nuova Scena” (foto in basso).
Uno spettacolo che ha messo a nudo, a tratti anche con graffante ironia, ciò che avviene realmente nei rapporti di coppia logori,carichi di rancore, basati su sotterfugi, bugie, paure, debolezze, solitudine ed altri stati di disagio e sofferenza; situazioni dove ad avere la meglio è spesso il gesto violento, mosso da una mente debole ed a volte malata ai danni della vittima predestinata.
Dopo i saluti della segretaria del circolo, Maria Teresa Fragomeni, ha preso la parola la dirigente Laura Rullo che, come sottolineato da chi l’ha preceduta, è stata l’ ideatrice della manifestazione, da lei fortemente voluta e organizzata. La Rullo, che è anche una nota assistente sociale, ha evidenziato come: “il femminicidio non è un episodio di cronaca solitario ed eccezionale, ma ormai una triste realtà all’ordine del giorno. Infatti i casi di donne uccise o violentate non sono diminuiti rispetto al passato anzi, sono aumetati”. Nella sua relazione la dirigente del Pd ha rivisitato alcuni casi mediaticamente molto conosciuti di donne vittime di violenza: da Roberta Lanzino, studentessa universitaria uccisa a Cosenza nel 1988, che ancora oggi attende giustizia; a di Mary Cirillo, giovane donna e madre di 4 bambini di Monasterace, assassinata, nell’agosto del 2014, a colpi di pistola dal marito, oggi condannato all’ergastolo in primo grado; e poi ancora il tentato omicidio, nel dicembre del 2015, di Angela Battaglia di Bianco, uscita miracolosamente viva dalla furia dell’ex fidanzato che le ha inferto, per gelosia, ben 16 coltellate.
Infine, la Rullo ha ricordato l’ultimo fatto sconvolgente di cronaca, scoperto a Melito di Porto Salvo alcuni mesi fa, dove una giovane di soli 13 anni è stata vittima per anni della violenza del branco.
“Sabbie mobili-ha concluso la dirigente Pd- da cui noi non riusciamo ad uscire. Penso da donna, mamma, moglie, assistente sociale, educatrice, che ci siano dei segnali nei vari contesti sociali che ci dovrebbero far riflettere e far capire dove si annida la violenza in modo da intervenire prima che esploda”. Agire, insomma soprattutto in chiave preventiva, e non punitiva, questa sembra la formula suggerita per cercare di arginare un fenomeno dilagante e socialmente molto preoccupante.
“La comunità-ha concluso la Rullo- deve essere più attenta alle varie problematiche e occorre sensibilizzare le persone, i bambini, gli adulti fin da piccoli, alla cultura della non violenza e del rispetto reciproco”.