di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il nuovo impianto di corpi illuminanti a led riesce a…infiammare la discussione nel corso della seduta consiliare tenutasi mercoledì mattina. Assenti giustificati i consiglieri Anna Maria Felicità, Martina Bizzantini, Stefano Archinà e Massimo Diano e, tra i banchi della giunta, Mariateresa Floccari e Francesca Lopresti, l’adesione alla convenzione Consip relativa alla fornitura del servizio Luce (e dei servizi connessi e opzionali per le pubbliche amministrazioni) ha dapprima interessato gli aspetti tecnici ed economici dell’operazione, per chiarire i quali, dopo l’introduzione della segretaria generale Antonella Criaco è stato chiamato a relazionare il responsabile del settore “Lavori Pubblici” del Comune di Siderno ingegner Alessandro Candido. Esperto della materia e consulente di società “Esco”, nell’evidenziare la convenienza dell’adesione alla convenzione, Candido ha esordito dicendo che “noi avevamo inizialmente pensato a un project financing, ma è arrivato un deciso veto da parte della Prefettura”. Proprio quest’ultima considerazione ha fatto sbottare il capogruppo di “Siderno 2030” Domenico Sorace che ha parlato di una premessa “di incredibile gravità politica, quella riferita agli asseriti diktat della Prefettura. Possibile – si è chiesto – che siamo ancora in gestione commissariale? Siamo passati dalle pressioni della ‘ndrangheta a quelle della Prefettura”.
E nonostante la parziale correzione di Candido quando ha detto che “forse mi sono espresso male, nel senso che la Prefettura ha chiesto di valutare bene la cosa e se non avessimo aderito a Consip avremmo perso un altro anno e mezzo”, ci ha pensato la sindaca Mariateresa Fragomeni a mettere in chiaro la posizione dell’amministrazione comunale, con una veemenza paragonabile a quella manifestata pochi minuti prima dal consigliere di opposizione Sorace. “Non siamo un comune normale – ha esordito – ma siamo un comune in cui sono stati sciolti per ‘ndrangheta i due precedenti Consigli. Ho garantito, appena eletta, la stabilità amministrativa di Siderno per i prossimi cinque anni” lasciando intendere che i pareri della Prefettura vengono tenuti nella debita considerazione. E poi: “dietro i project financing di cui parlate spesso ci sono scatole cinesi in cui si nascondono realtà poco chiare e ancora stiamo pagando il dazio dei project financing votati all’epoca dal centrodestra”. Nel perorare la causa della convenzione Consip che, come ha spiegato la segretaria Criaco “tutela il Comune permettendo di bypassare lungaggini burocratiche e prevenire contenziosi” permettendo la sostituzione dei corpi illuminanti con impianti a led con una spesa per il Comune di circa 800.000 euro annui per nove anni – grosso modo quanto si spende attualmente per il consumo energetico – la sindaca ha aggiunto che “va valutato adeguatamente il vantaggio in termini di contenzioso, visto che ancora oggi molti sinistri vengono denunciati da chi s’infortuna lamentando la scarsa visibilità”.
Il punto è passato con i 9 voti favorevoli della maggioranza e i 4 astenuti delle opposizioni che, oltre a delucidazioni sulla convenzione, durante il dibattito in aula hanno lamentato la mancata consultazione in commissione su un tema così importante.
In precedenza, con la stessa maggioranza erano passati il punto 2 (riconoscimento di debito fuori bilancio da sentenza del Giudice di Pace) e il 3 (ratifica variazione di bilancio per inserire un contributo del Viminale per la manutenzione delle strade “i cui lavori – ha detto l’assessore Sgarlato – sono già stati affidati”).
Unanimità, invece, per il quinto punto, ovvero lo schema di protocollo d’intesa per la realizzazione del Piano Urbano Integrato de “La Città del mare”, insieme ai Comuni di Locri, Gerace e Antonimina. In particolare, la consigliera Mariella Brancati ha evidenziato l’importanza dell’istituzione di una banca dei semi a Siderno “che sarà – ha detto – la seconda del Sud dopo quella di Lecce e permetterà la salvaguardia di molte specie in caso di calamità naturali”.