di Gianluca Albanese
SIDERNO – In attesa che possa prendere corpo l’idea di un lungomare nella parte settentrionale del litorale sidernese, un gruppo di cittadini residenti in contrada Pantanizzi (specie quelli con abitazioni al di là della ferrovia) stanno conducendo una raccolta firme per evidenziare, ancora una volta, le difficoltà di accesso per i mezzi di soccorso, specie durante la stagione invernale, quando la furia delle mareggiate arriva fino alla strada sterrata a ridosso della spiaggia.
L’iniziativa non è nuova. Anzi, il compianto Celestino Napoli, indomito combattente per un ambiente più salubre e animatore di numerose iniziative in tal senso, aveva già dato vita a un paio di raccolte firme, sottoposte agli amministratori comunali in carica nei decenni precedenti. Poi, dopo la sua prematura scomparsa un lustro fa, è il nipote Giuseppe Reale a proseguirne l’impegno, coinvolgendo i residenti e chi, in contrada Pantanizzi (nelle due articolazioni di via Marina Piccola e via dei Gabbiani) ha anche attività ricettive.
Attualmente si può accedere alla zona più vicina alla costa in due modi: o tramite la traversa che inizia dal sottopasso ferroviario (inagibile, per via dei circa due metri di altezza, per mezzi di soccorso e autocarri, compresi i fornitori di Gpl e di generi per la ristorazione) o tramite una strada sterrata che trae origine dalla ex statale 106 e passa sotto il ponte ferroviario realizzato più di un secolo fa sopra il torrente Lordo. Qui, i problemi di altezza del passaggio non ci sono, ma la stradina che costeggia il torrente presenta un manto assai sconnesso, che induce alla massima prudenza i conduttori e autoveicoli (al fine di evitare danni permanenti ai mezzi) e appare palesemente inadatta al transito dei mezzi di soccorso specie in caso di incendi o di patologie acute particolarmente gravi. La stradina è di competenza del consorzio di bonifica “Alto Jonio Reggino” e il fatto che sia quasi completamente inagibile e non illuminata favorì, due anni fa, l’abbandono indiscriminato e abusivo di rifiuti solidi (anche pericolosi) costringendo l’amministrazione comunale dell’epoca (Commissione Straordinaria) a investire su due interventi straordinari di bonifica, anche per evitare che in caso di esondazione del Lordo o di mareggiata, i rifiuti stessi venissero sparsi ovunque. E se è vero che il picco dei visitatori si registra durante la stagione estiva – la spiaggia risulta essere una meta ambita dei bagnati e attrezzata con almeno un paio di stabilimenti balneari – anche sotto il solleone (e senza il pericolo di mareggiate ed esondazioni) stante il triste fenomeno dei parcheggi selvaggi, le operazioni di soccorso appaiono assai difficoltose.
E allora, l’iniziativa di Reale e degli altri residenti mira ad accendere dei riflettori permanenti su una zona vicinissima in linea d’aria sia al lungomare delle Palme che all’ex statale 106 (ora E90) ma difficilmente raggiungibile in situazioni di emergenza.