di Francesca Cusumano
SIDERNO- “I Finanziamenti Europei diretti per associazioni e giovani” è stato il tema portante dell’incontro dibattito organizzato dalla Consulta cittadina presieduta da Mario Diano, tenutosi questo pomeriggio nei locali dell’YMCA grazie anche al consiglio direttivo guidato da Domenico Leonardo, responsabile tra l’altro dell’area sport della consulta delle associazioni.
Due le personalità intervenute per trattare quelli che sono da intendersi come gli strumenti per la programmazione ed il finanziamento dello sviluppo delle autonomie locali: Peppino De Rose, esperto in politiche e programmi UE e Raffaele Baldassarre, deputato al Parlamento Europeo nonchè vice presidente della commissione giuridica. Un incontro che è nato da una serie di colloqui intercorsi tra Leonardo e lo stesso De Rose, <<Perchè- ha detto Leonardo- vivendo l’associazione mi sono reso conto che disconosciamo tutto ciò che ruota attorno ai finanziamenti, c’è carenza di cultura, questo è il primo passo per fare istruzione>>. Dello stesso avviso anche Mario Diano, che ha parlato di superficialità che spesso prende il sopravvento quando <<Sentiamo parlare di fondi europei, senza evidentemente chiederci cosa possiamo fare, viviamo di briciole aspettando che siano gli altri a fare qualcosa per noi e pretendendo da loro l’efficienza>>. Ad introdurre i lavori proprio su i cosiddetti “finanziamenti diretti” è stato Peppino De Rose, il quale ha tenuto a sottolineare l’opportunità che intende investire i giovani, le imprese e le associazioni attraverso la rete di programmi europei promossa dalla Commissione Europea con sede a Bruxelles, cui essenziale è l’intermediazione di Regioni e Ministeri; in tal senso, le associazioni hanno la possibilità di partecipare realizzando delle azioni di elevato spessore. Obiettivo fondamentale dell’Unione Europea è lo sviluppo delle attività economiche delle sue Regioni mediante il sostegno dell’occupazione, la tutela dell’ambiente, l’eliminazione delle disuguaglianze e la promozione della parità tra uomini e donne. Le risorse che l’UE mette a disposizione degli Stati membri vengono in gran parte distribuite con finanziamenti gestiti dagli Stati membri, ovvero i fondi a gestione indiretta o fondi strutturali e i finanziamenti gestiti direttamente dalla Commissione Europea, cioè fondi a gestione diretta o di settore. I “fondi diretti o di settore” come illustrato da De Rose, non sono altro che risorse comunitarie che vengono gestite ed erogate direttamente e centralmente dalla Commissione Europea che stabilisce anche i criteri e i principi di funzionamento dei vari programmi comunitari. Direttamente, quando il trasferimento dei fondi viene effettuato senza ulteriori passaggi dalla Commissione Europea o dall’organismo che la rappresenta, ai beneficiari; “centralmente”, quando le procedure di selezione, assegnazione, controllo e audit sono gestite dalla Commissione Europea o dall’organismo che la rappresenta. I programmi di finanziamento a gestione diretta sono gestiti ed erogati direttamente dalla Commissione Europea, attivi nei più diversi settori di intervento, pluriennali e operativi attraverso bandi pubblicati sulla GUUE (Gazzetta Ufficiale Unione Europea) o su Intenet. Le principali procedure di assegnazione dei fondi europei sono: Call for tender (Gara d’appalto), gara per la fornitura di beni e servizi prestati all’UE e precede la realizzazione di opere a carattere strutturale su base nazionale o regionale. Il finanziamento erogato copre il 100% della prestazione, comprensivo dell’utile dell’impresa; Call for proposal (Bando), costituisce un invito a presentare proposte, un mezzo attraverso il quale le Direzioni Generali (apparati amministrativi della Commissione Europea) pubblicizzano la sovvenzione, sovvenzioni che coprono una percentuale dei costi ammissibili a ciascun progetto variabile tra il 50% e l’80%; solo in alcuni casi possono coprire il 100%. Il cofinanziamento deve essere integrato da risorse proprie del beneficiario, come fondi propri, sovvenzioni pubbliche, sponsorizzazioni, prestiti bancari, eventuali introiti legati al progetto e apporti in natura (personale, locali, infrastrutture). Le sovvenzioni, inoltre, vengono erogate dalle Direzioni Generali sulla base dei programmi. I “fondi diretti” vengono anche detti settoriali, perchè diversi sono gli ambiti di intervento e i relativi programmi attuativi: basti pensare all’agricoltura e sviluppo rurale, energia e trasporti, cultura, ambiente, istruzione, formazione e gioventù, ricerca e innovazione, politica regionale, imprese e industria, giustizia, libertà e sicurezza, cooperazione allo sviluppo e occupazione, affari sociali e pari opportunità. I beneficiari possono essere tutti quei soggetti che rispecchiano i criteri di ammissibilità indicati nei bandi. Beneficiari sono Enti pubblici e privati (Regioni, Province, Comuni, Piccole e medie imprese); associazioni (Organizzazione non governativa- Società civile); persone fisiche (ricercatori, giovani). <<Diversi- ha dichiarato De Rose- sono gli esempi dei programmi diretti previsti per il periodo 2014-2020, disponibili in diversi settori, un valido motivo per incoraggiare i giovani a rimboccarsi le maniche perchè c’è la possibilità di fare tanto grazie all’Europa. Anche la Regione Calabria sta lavorando per attuare questo tipo di programmazione>>. Tra gli obiettivi analizzati da raggiungere entro il 2020: dare lavoro al 75% della popolazione tra i 20 e i 64 anni; investire in ricerca e sviluppo il 3% del PIL dell’Unione Europea; raggiungere gli obiettivi “20/20/20” in tema di clima energia (ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabili, migliorare del 20% l’efficienza energetica); abbassare il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10% e fare in modo che almeno il 40% dei giovani consegua una laurea o un diploma di terzo livello; ridurre del 25% il numero di europei che vivono al di sotto delle soglie di povertà. Per Raffaele Baldassarre, invece, conoscere le opportunità di finanziamento diretto per opera della Commissione Europea in tutta una serie di settori, è estremamente utile per un territorio che necessita di idee, risorse e prospettive <<Noi- ha detto- viviamo una condizione drammatica, che certamente non può risolvere solo con questi strumenti la condizione di disoccupazione di punta, però la consapevolezza e la conoscenza degli strumenti che la Commissione Europea offre, può rappresentare un’opzione in più, può in sinergia con le Amministrazioni consentire investimenti, finaziamenti che, mi auguro, possano avere un ritorno sociale con l’occupazione>>.