di Giuseppe Caruso*
SIDERNO – “Se l’impianto di San Leo non dovesse funzionare a dovere, se sarò sindaco, lo chiuderò”. E’ categorica l’affermazione di Pietro Fuda e senza ombra di dubbio alcuno. Non ammette repliche né tergiversazioni. Ha deciso! Come si conviene, soprattutto in campagna elettorale, a “decisionisti di razza”, o forse meglio, a populisti. Ma un minimo di riflessione, Fuda, l’ha fatta sulla sua storica decisione? O ha badato soltanto all’effetto immediato ed effimero che avrebbe avuto sulla popolazione in una sorta di gara a chi la spara più grossa? Senza pensare a conseguenze eventuali, a ripercussioni e soprattutto ad altre soluzioni che non siano la “chiusura” (se mai fosse possibile?).
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Inutile ancora ribadire che avremmo preferito che l’impianto di cui si paventa la chiusura fosse ubicato in un altro comune, ma, una volta che c’è, cerchiamo di utilizzarlo al meglio magari traendone un qualche vantaggio anche economico, come si fa da altre parti. Esistono comuni, in Italia e in Europa, che hanno fatto la loro fortuna ed hanno costruito gran parte del loro benessere sullo smaltimento dei propri e degli altrui rifiuti.
Ma, oltre a ciò, si è mai riflettuto sul fatto che a Siderno in fin dei conti, grazie all’impianto di San Leo, ad eccezione di alcune gravi situazioni di crisi contingenti a livello regionale e limitate nel tempo, non si è mai sofferto in maniera esasperata ed esasperante di cassonetti stracolmi? Come è avvenuto e continua ad avvenire in alcuni comuni a noi vicini? Il funzionamento dell’impianto di San Leo non ci soddisfa neanche un po’ e i cittadini che soffrono per questo in modo particolare e insopportabile hanno la nostra sincera solidarietà e la nostra attenzione, ma non pensiamo di chiuderlo (dove porteremmo i nostri rifiuti?). Pensiamo, e ci riusciremo!, a farlo funzionare per bene, salvaguardando l’area circostante, le strade di accesso e tutte le strutture interessate.
Chiuderlo per cattivo funzionamento sarebbe una sconfitta politica per l’intera città e un sicuro peggioramento del già precario servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.