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Seminario condotto all’istituto d’istruzione superiore “Guglielmo Marconi” in collaborazione con il Centro studi giuridici “Zaleuco” di Locri, conversando su bullismo, cyberbullismo ed intelligenza artificiale, concentrando la propria attenzione particolarmente sulla componente genitoriale, in special modo per quell’uso improprio che se ne potrebbe fare creando dipendenza se non una vera e propria malattia.
di Antonio Baldari
Un dialogo, stretto, serrato, quasi una sorta di “accorato appello”. È quello che l’Istituto comprensivo “PASCOLI – ALVARO” di Siderno ha lanciato sabato scorso, 25 novembre, nel corso di un seminario tenutosi nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore “Guglielmo Marconi”, in collaborazione con il Centro studi giuridici “Zaleuco” di Locri, circa l’uso intelligente delle nuove tecnologie mettendo al centro, in special modo i genitori definendoli “attenti”, con questo intendoli attenti nel senso più stretto dell’attenzione che essi pongono relativamente alla suddetta tematica, ma anche come una specie di avviso a stare proprio “molto attenti”.
Moderando l’incontro Domenico Leone, avvocato del foro di Locri, l’introduzione è stata curata dalla vicepreside della “PASCOLI – ALVARO”, la professoressa Carmelina Fernanda Briguori, cui hanno fatto seguito le relazioni di Francesco Commisso, avvocato del foro di Locri; Antonio Battaglia, esperto di analisi web, cyber-security, cyberbullismo e cyberintelligence; Andrea Donato, giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Locri e Teresa Politanò, medico chirurgo, specialista in neuropsichiatria infantile e psicoterapeuta.
Le tematiche sono state le più svariate ed avvolgenti, rispetto a ciò che oggi si vive nel complesso mondo socio-informatico, che vedono principali protagonisti i giovani e le giovani alle prese con una navigazione internet per lo più massiccia, vuoi per motivi legati alla correlazione con lo studio da condurre a scuola e fuori dall’ambiente scolastico, così come l’uso puramente ludico, per puro divertimento e per passare il tempo tempo “perché ci si annoia”, dichiarano i ragazzi e le ragazze nel momento in cui essi sono interpellati per addivenire ad una spiegazione di fondo dell’uso dei moderni dispositivi digitali.
E così si è spaziato, durante il succitato meeting sidernese, “Dal bullismo al cyberbullismo” a “L’indagine sul bullismo e sul cyberbullismo e l’intelligenza artificiale”; da “La diffusione illecita di immagini o video personali” a “Conseguenze sull’uso improprio delle nuove tecnologie”; come si può ben mettere in evidenza, delle tematiche oltremodo interessanti e tremendamente attuali per le quali si è concluso, sintetizzando, che “È fondamentale far comprendere ai ragazzi, fin dall’età scolare, che un uso equilibrato ed intelligente dei dispositivi, dei social e più in generale di Internet può essere un’opportunità di crescita, di apprendimento e di vero e proprio benessere digitale”.
Capito, Signori e Genitori? Attenti!