di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo gli accertamenti compiuti in fase d’indagine avviata dopo il furto alla centralissima farmacia Ruffo sul corso della Repubblica a Siderno (nei pressi della fondata monumentale “dei leoni”) si ridimensiona notevolmente l’ammontare della refurtiva, che come riferisce a Lente Locale il titolare, dottor Mauro Ruffo «E’ quantificabile attorno ai tremila euro, che costituiscono il normale fondo cassa che lasciamo dopo la chiusura, consistente in banconote da piccolo taglio e monete necessarie per gestire i resti alla riapertura».
Il farmacista aggiunge che «I ladri non hanno portato via né medicinali né altri presidi sanitari o, men che meno, stupefacenti».
Fin qui le precisazioni del dottore Ruffo.
Va da sé, che dalle informazioni che siamo riusciti ad attingere, i malviventi avrebbero agito nottetempo, intorno alle 2,30, approfittando della chiusura delle bancarelle della fiera di Portovalvo antistanti la farmacia, che quindi hanno costituito una sorta di “barriera involontaria” che ha permesso ai ladri di introdursi rapidamente e in maniera “indolore” – la saracinesca non presenta particolari segni di effrazione – e di portare a termine il disegno criminale in maniera assai rapida.
Ora, sebbene l’ammontare della refurtiva risulta essere molto inferiore a quella immaginata in un primo momento, e amplificata dalle fantasie della “vox populi” rimane l’inquietante gesto che getta un’ombra sinistra sulla sicurezza di una cittadina come Siderno, che fino a qualche anno fa era immune da questi fenomeni di microcriminalità e nella quale, invece, da un paio d’anni a questa parte si susseguono in maniera ciclica i furti a esercizi commerciali e/o abitazioni private.