SIDERNO – Lo sviluppo della rete scolastica sidernese non può prescindere da un’effettiva conoscenza, non solo delle norme che regolano la materia ma anche del territorio e delle esigenze dell’intero popolo studentesco, compreso su tutto il comprensorio comunale.
La riorganizzazione della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa devono rispecchiare, altresì, le effettive necessità educative e didattiche degli studenti, garantendo
loro un diritto all’istruzione pieno e paritario.
In tale contesto, il ruolo dell’Ente comunale non può che essere di primo piano, avendo l’obbligo di assicurare il giusto equilibrio tra l’esigenza di una valida offerta didattico – formativa agli studenti, quella di un’attenta ed oculata gestione degli edifici scolastici presenti sul territorio, atta a ridurre sprechi e pesanti ricadute sul bilancio comunale, e quella di tutela del posto di lavoro per personale amministrativo e collaboratori scolastici, potenzialmente a rischio in caso di accorpamenti, con le conseguenti e prevedibili ricadute sulla situazione reddituale di numerose famiglie e della società in genere.
In virtù di ciò, non è dato capire se l’Amministrazione Comunale di Siderno ci sia o ci faccia, atteso che non sono ben chiare le ragioni che l’abbiano spinta ad adottare e poi a revocare, con due distinte delibere di Giunta, una proposta di ridimensionamento scolastico (sul tema, il Gruppo Consiliare e il Direttivo Pd di Siderno hanno presentato al Sindaco un’apposita interrogazione).
Nel provvedimento di revoca, infatti, si legge, che le “istanze delle famiglie e delle istituzioni scolastiche sono degne di considerazione” e che “la delibera iniziale non era conforme agli indirizzi dettati dalla Regione Calabria”.
Ora, delle due l’una: o l’accorpamento cozza con le istanze delle famiglie che frequentano gli istituti scolastici sidernesi e con gli operatori, personale scolastico ed insegnanti, ed allora, in tal caso, prima di adottare un simile provvedimento, senza alcun
dibattito e nel silenzio assoluto, l’Assessore al ramo avrebbe dovuto e potuto, convocare l’apposita commissione consiliare e chiedere quantomeno un parere ai relativi Collegi Docenti
e Consigli d’Istituto delle scuole interessate o, comunque, rimane l’assoluta ignoranza (o meglio, mancata conoscenza) delle linee direttive dettate dalla Regione Calabria, non essendo stati capaci di adottare una proposta che fosse conforme a quei dettami.
In qualunque modo la si voglia intendere, nell’intermittenza a mò di luci di albero di Natale delle delibere di questa Giunta, rimane ferma la sua palese incapacità ed inettitudine.
Il Partito democratico sidernese non si può esimere dall’evincere, per l’ennesima volta, ahinoi, il “pressapochismo amministrativo” e la “superficialità” di questo governo cittadino, oltretutto in un settore fondamentale qual è quello della cultura e dell’istruzione, ove, invece, sarebbe fondamentale agire con determinatezza, competenza ed amore verso i propri figli, non solo predisponendo quanto necessario per garantire ai giovani identiche offerte formative ma anche strutture sicure. Ad oggi, infatti, nonostante numerosi solleciti ed istanze atte a rendere questo Comune edotto della possibilità di partecipare a bandi di gare regionali per il finanziamento dell’edilizia scolastica, le strutture sidernesi (si veda Randazzo, Pascoli, ecc.) risultano ancora in precarie condizioni, potenzialmente pericolose per tutti gli utenti.
Le scuole e le future generazioni pagano ancora questa incapacità politica.
Per il Direttivo del PD di Siderno: Giusy Massara Alessandro Archinà