*di Fabrizio Figliomeni
SIDERNO SUPERIORE- Si è conclusa con un enorme successo la prima edizione dei Catoji Aperti “borgo in festa”, una manifestazione culturale-gastronomica-musicale organizzata dalla neo consulta giovanile di Siderno il 21,22 e 23 dicembre.
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L’evento ha visto l’apertura al pubblico di sette catoji (botteghe artigianali) in uso dal comune nel borgo antico di Siderno Superiore, in cui si sono insediati gli artigiani di una volta, vari espositori e tanti musicisti che hanno contributo a creare un atmosfera natalizia e tradizionale che a Siderno ormai mancava da anni.
L’intera manifestazione è stata strutturata con un percorso guidato tra le antiche vie del borgo e ha visto la partecipazione di oltre trenta tra diversi artigiani e singoli espositori di prodotti tipici : tra i mestieri più caratteristici, da segnalare la presenza del telaio antico con tessitura sul posto, del fabbro, del calzolaio, del cestaio, del costruttore di lira calabrese, della ricotta fatta al momento con degustazione per tutti e pezzo forte dell’evento la caratteristica “cardara chi frittuli” fatta sulla cenere e le bracie proprio come una volta e andata letteralmente a ruba.
L’evento organizzato dalla consulta giovanile di Siderno e ovviamente con il patrocinio del Comune ha visto la collaborazione dell’associazione internazionale Sloowfood, l’associazione provinciale cuochi reggini, la scuola alberghiera di Locri e la parrocchia San Nicola di Siderno Superiore che ha contribuito ad organizzare nel percorso guidato la natività vivente con il bue e l’asinello veri, attrattiva per i più piccoli. Inoltre, nel palazzo antico De Mojà ci sono state varie mostre tra cui, una di pittura di una giovane artista sidernese, una mostra dei mosaici, l’annuale rassegna d’arte presepiale, una mostra fotografica sulla Calabria, una mostra sulla ceramica Raku e una mostra archeologica organizzata dal museo archeologico di Locri. Le vie del paese sono state in festa per tre giorni grazie anche alla musica popolare di artisti locali che hanno usato zampogne, pipite e tamburelli per allietare l’evento e far rivivere insieme agli artigiani antichi, vecchi momenti di vita quotidiana.