di Gianluca Albanese
SIDERNO – Domani pomeriggio, venerdì 11 alle ore 18, davanti al palazzo municipale. È confermato l’appuntamento preannunciato nei giorni scorsi per la marcia delle donne e degli uomini scalzi a Siderno. L’evento, che si terrà in tutta Italia per chiedere un’accoglienza più giusta per i rifugiati che migrano da zone di guerra, fame e carestie, a Siderno avrà una chiara connotazione civica. Nessuna bandiera di partito, nessun gonfalone, nessun simbolo, nessuna sigla.
Sono donne e uomini liberi e solidali. Insieme per dare un segnale forte ed esprimere il proprio sentimento di vicinanza a chi, a piedi scalzi, percorre centinaia e migliaia di chilometri per fuggire da guerra e tirannide nella “sponda Sud” del globo terrestre.
Le immagini molto forti di questi giorni, dal bambino morto annegato sulla battigia, fino alla perfida camerawoman ungherese che sgambetta il rifugiato in fuga col bambino in braccio, hanno finito per smuovere le coscienze dei più. Ci si augura che non sarà solo un effetto momentaneo e che l’indignazione non si limiti solo a un commento o a una “condivisione” sui social network.
Anzi, la solidarietà a chi lascia casa e famiglia perché ha perso quasi tutto dev’essere un sentimento diffuso e sentito dentro ognuno di noi. Perché l’anelito di libertà dei rifugiati è qualcosa che esige la condivisione delle coscienze.
E allora, domani sera tutti in marcia. Spontaneamente, come a Siderno. Lontani dagli scafisti di mare e da chi lucra sugli immigrati, complice una burocratizzazione dell’accoglienza che in alcuni casi riduce tutto a un business.
Dal palazzo municipale al Commissariato. Andata e ritorno. Domani, ore 18, a Siderno.