R. & P.
Finalmente s’inizia a parlare di elezioni e soprattutto si avvia una fase riflessiva sullo stato in cui si trova la nostra Città. Si ragiona su cosa fare per ridare fiducia speranza e vitalità, premesse indispensabiliper costruire un futuro di cambiamento reale, massima aspirazione della nostra seria e generosa comunità. Ogni Cittadino che avanza proposte e idee per uscire dal tunnel impostocidallo scioglimento del consiglio comunale, merita attenzione e stima perché di questo c’è bisogno, nei momenti importanti della vita democratica della nostra Città. Con questo spirito, dunque, mi accingo a riflettere assieme ai sidernesi.Debbo subito, però, sfatare un’assurdità che ho sentito in questi mesi. Siderno è una Città normale? Certo, Siderno e la sua comunità sono normalissimi. La stragrande maggioranza dei sidernesi è gente perbene, onesta e laboriosa e soffre la presenza di ogni patologia sociale a partire dalla ‘ndrangheta per finire agli altri atavici ed insoluti problemi, come disoccupazione, mancanza di servizi e oltre. La sola presenza della ‘ndrangheta, anche quando non riesce a condizionare e ad imporre le sue regole e a far primeggiare i suoi interessi, costituisce di per sé una presenza asfissiante ed ognuno dovrebbe agire per escluderla da ogni contesto pubblico e di relazioni sociali. Pertanto si può affermare che anormale è la metodica che viene utilizzata per scaricare sulla comunità, e quindi sulle sue istituzioni elette democraticamente, il peso del fallimento acclarato dello Stato nella lotta alla ‘ndrangheta. Non è normale sciogliere un comune senza avere la certezza matematica delle infiltrazioni e dei condizionamenti, accantonando i diritti e imbavagliando la democrazia. La mancata estirpazione della criminalità organizzata non è un capitolo diverso della soluzione della questione meridionale e quindi della costruzione di uno sviluppo economico dei nostri territori, attraverso legiuste politiche di sostegno alla valorizzazione delle tante, diverse, ricchezze endogene.Ritengo, pertanto, doveroso avviare la riflessione, convinto della normalità sidernese e di conseguenza considerare gli strumenti politici da mettere in atto, benché naturalmente, debbano assumere la straordinarietà necessaria ad essere all’altezza delle ambizioni della nostra cittadina.Dunque nella nostra normalità viviamo un momento storico straordinario e come tale merita l’assunzione di energie, impegni ed intelligenze straordinarie. Politica di grande levatura culturale ed esclusivamente legata agli interessi generali della comunità sidernese e dell’obiettivo di raggiungere il massimo dei risultati attraverso il buon governo e la buona gestione della res pubblica. Pertanto il primo obiettivo, che secondo me ci troviamo ad affrontare, è come ridare dignità e credibilità alla politica, sia attraverso i programmi sia, soprattutto, attraverso la” faccia” di chi la rappresenta. Politica e rappresentanza debbono rispondere, anzi debbono essere la risposta, alla presenza della ‘ndrangheta in Siderno, con la massima chiusura e la più determinata e convinta intransigenza: nessun varco e nessuna ombra ci dovrà essere. Questo è il primo impegno per ripristinare la corretta e sana dialettica democratica ed il libero confronto tra i vari soggetti politici, che doverosamente dovrebbero scendere in campo con le proprie idee e programmi, per proporsi in questoimportante avvio di rinascita. Mi convince l’idea di una lista per candidato a sindaco. Non mi convince il listone con dentro tutto e tutti. Questa seconda via sarebbe deleteria e foriera di immobilismo, di dispute infinite, che nulla avrebbero a che vedere con gli utili confronti e le legittime discussioni che la politica porta con sé. Le ammucchiate non aiutano il dispiegarsi delle idee ed alimentano, invece, la confusione aprendo le porte, in un tempo alquanto breve, alla disgregazione ed al disordine e quindi allo sfascio ed alla delusione generale. Insomma, si andrebbe spediti verso la immatura fine di una esperienza, ancorché nata con i migliori auspici, con l’ovvio risultato di rendere lasituazione della Città più pesante di come si presenta ora. L’altra strada, quella di una sola lista collegata ad ogni candidato che si propone ai cittadini, la vedo percorribile e più efficace per la svolta che vogliamo costruire. In questo caso ogni lista verrebbe ad essere composta dal meglio che si riconosca in quel programma ed in quel candidato a sindaco. Sarebbe la qualità e la robustezza dei contributi che il singolo può garantire e nonil numero di zii cugini e nipoti, che garantiscono un gruzzolo di voti, aguidare la formazione della lista. Gli eletti così, Sindaco e consiglieri, riporterebbero il confronto ad un livello superiore ed il Consiglio Comunale diverrebbe luogo di grande e seria discussione politica, nell’interesse della nostra Città. E la politica ritornerebbe ad essere lo strumento attraverso il quale la comunità ricomincia la sua grande avanzata verso il progresso sociale e lo sviluppo economico. Nei momenti di grande crisi occorre mettere in campo il meglio delle idee ed il meglio dei rappresentanti della comunità. La dialettica politica non va imbavagliata e nemmeno vanno intese come intralcio le distinzioni tra visioni politiche diverse. Non risultano credibili le ammucchiate indistinte, le quali sembrerebberonate solo come premessa per gestire il potere e non il governo della cosa pubblica. Non si può governare senza una chiara visione politica ed in democrazia questa viene garantita dalla dialettica tra maggioranza ed opposizione. Tutte le visioni e le proposte sono legittime e per questo vanno rispettate ed esposte nella massima evidenza e linearità. La comunità deve essere messa nelle condizioni di scegliere la proposta che ritiene più in sintonia con le proprie aspirazioni di vita. Deve poter scegliere come ed in quale direzione debba essere costruito il proprio futuro. Fondamentale risulta quindi l’esistenza di chi vince e dichi fa l’opposizione. Chi governa e chi controlla, nell’interesse della comunità amministrata! Semmai ognuno faccia tesoro di questa vicissitudine e contribuisca a rendere la politica seria, credibile e di grande efficacia nell’interesse esclusivo della comunità. Si isolino i fomentatori del disordine, delle fake news e gli estensori di lettere anonime. Si sostenga la pratica del libero e corretto confronto e si assuma l’impegno di svolgere da qui in avanti una corretta discussione, anche aspra, ma corretta con l’obiettivo di dare credibilità al ruolo della politica. Ma non si pretenda di azzerare l’aspirazione, alta, di avere una visione del mondo, che voglia essere in sintonia con le ambizioni di cambiamento e di futuro che sono fortemente sentite dalla comunità sidernese.
Mimmo Panetta