di Gianluca Albanese
SIDERNO – Non è un sabato qualunque, un sabato italiano, per la Siderno che si prepara ad affrontare la campagna elettorale per le elezioni comunali (dopo il rinvio del turno elettorale dello scorso novembre) e per le regionali.
Due destini che si uniscono e che s’incrociano quelli per le aspirazioni di chi vorrebbe occupare uno scranno a palazzo Campanella e chi invece ambisce a sedere al primo piano di piazza Vittorio Veneto.
Già, perché sebbene non ci sia ancora la certezza che si procederà a un election day per il prossimo 11 aprile (data già fissata per le elezioni regionali), è opinione diffusa che, se non nello stesso giorno, le due elezioni si terranno a distanza comunque ravvicinata.
E non è un caso che le sedi di partiti e movimenti, le segreterie politiche e anche qualche studio professionale sia stato oggi (e sia, in queste ore) la sede di incontri politici in cui si cerca di trovare la quadra tra soggetti e aggregazioni che fino a qualche tempo fa sembravano incompatibili e che, in questi momenti, cercano di ridisegnare gli assetti.
LA SITUAZIONE DI PARTENZA
Come si ricorderà, le liste presentate alle elezioni dello scorso novembre prevedevano cinque aspiranti sindaci: Antonio Sgambelluri per i Comunisti Uniti per Siderno, Antonio Cutugno con “Noi per Siderno”, Stefano Archinà per #inpiedipersiderno, Domenico Barranca per “Siderno nel Cuore” e Mariateresa Fragomeni per il Pd.
Un assetto molto variegato, in cui le sigle e i simboli di partito erano, contrariamente alle tradizioni politiche di una città con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, in netta minoranza rispetto alle aggregazioni civiche.
IL RITORNO DELLA VECCHIA MAGGIORANZA CONSILIARE
La principale novità di queste settimane, che sembrerebbe poter scompaginare l’assetto che appariva cristallizzato allo scorso novembre, è il ritorno sulla scena politica cittadina, dei due soggetti principali della vecchia amministrazione comunale, ovvero Sinistra Italiana e Centro Democratico, al governo cittadino dal maggio del 2015 ai primi di agosto del 2018, quando l’avventura terminò con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Proprio l’asse con a capo gli ex sindaci Pietro Fuda e Mimmo Panetta sembra seriamente intenzionata, contrariamente a quanto avrebbe fatto lo scorso novembre, a essere parte attiva nella competizione elettorale.
E con un ruolo da protagonista.
Proprio così, perché dopo aver avviato alcune interlocuzioni informali con #inpiedipersiderno, sembra virare verso un ritorno all’alleanza col Pd, con le delegazioni delle due parti che si sono incontrate un paio di volte, sottoscrivendo anche una nota stampa congiunta in cui si dà atto della ripresa del confronto. Certo, il Pd rimane fermo sulla candidatura di Mariateresa Fragomeni a sindaco ma la ripresa del dialogo che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile, potrebbe preludere a un accordo in cui sul piatto, oltre che la partita delle Amministrative a Siderno si possa mettere anche un eventuale sostegno alle prossime elezioni regionali per un candidato comune o comunque condiviso, ammesso che il centrosinistra “ufficiale” riesca a uscire presto dallo stallo che dura ormai da un paio di mesi e che sembra, al momento, regalare spazi di visibilità a candidati di area civica come Luigi De Magistris e Carlo Tansi.
IL CENTRODESTRA PROVA A RITROVARE L’UNITA’
Proprio l’incrocio tra le Comunali di Siderno e le Regionali dell’11 aprile sembra aprire scenari inediti per il centrodestra sidernese. E’ di domenica scorsa la notizia dell’uscita dal movimento #inpiedipersiderno delle componenti che si richiamano all’associazione “Volo” e al circolo cittadino di Fratelli d’Italia. Dove si collocheranno alle elezioni comunali? Appare difficile una candidatura autonoma come fece il leader di “Volo” Giuseppe Caruso nel 2015.
E allora?
E allora, magari con la benedizione dei vertici provinciali e regionali dei partiti di centrodestra, si potrebbe lavorare a una coalizione marcatamente connotata dal punto di vista politico, di cui potrebbero fare parte, oltre ai meloniani, anche alcuni tesserati di Forza Italia che avevano fin qui aderito, a titolo personale, a #inpiedipersiderno e che potrebbe essere capeggiata da chi, sin dal primo momento, aveva manifestato la volontà di candidarsi a sindaco con liste sì civiche, ma chiaramente connotate a destra.
Un identikit cucito addosso all’ex vicesindaco Mimmo Barranca.
Andrà davvero così? Questo, come sempre, lo scopriremo solo vivendo. Anche perché di questa e di altre ipotesi si sta discutendo in queste ore.
E GLI ALTRI?
“Noi per Siderno”, “Comunisti Uniti per Siderno” e, soprattutto, #inpiedipersiderno non vorranno certamente restare a guardare e, con tutta probabilità, saranno della partita.
Magari come aggregazioni “terze”, ovvero alternative rispetto ai poli di centrodestra e di centrosinistra, se le trattative di questi giorni dovessero andare in porto.