di Pietro Sergi*
Il 18 scorso, domenica, si è tenuta, al Teatro Brancaccio di Roma – ignorata completamente dai Media – l’Assemblea per la Costituzione e l’Uguaglianza, un’alleanza che punta a riconnettere la C.D. Società Civile alla Politica. Alla Politica di Sinistra, per meglio capirci. Naturalmente ero presente dall’inizio alla fine e ho ascoltato un po’ tutti, dalla relazione introduttiva agli interventi delle Associazioni che hanno aderito e ai Partiti che hanno contribuito con l’organizzazione e il servizio d’ordine. Ecco la strada per cercare di ricostruire un tessuto sociale trasversale tra l’impegno politico e l’impegno civico di chi ha in comune l’impegno sociale in qualsiasi forma gli piaccia viverlo. L’importante sono i contenuti, la coerenza, il non aver paura dell’autocritica, la chiarezza della collocazione nel frastagliato panorama politico nazionale.
Questo è aprirsi per chi sta dentro e anche per chi sta fuori. Per chi sta dentro aprirsi non vuol dire aprire le porte interne tra una sede di Partito e l’altra ma uscire ad incontrare altre forme di impegno sociale; così come chi si impegna in forme di partecipazione e volontariato si apre senza preconcetti all’attivismo dei militanti dei Partiti, perché siamo in definitiva persone che, ve lo posso assicurare, ci mettono grande impegno e sacrificio. Eliminiamo, dunque, per cominciare, le velleità leaderistiche, occupiamoci insieme di far crescere questa nuova, ritrovata fiducia reciproca in nome dei problemi del Paese, sempre più gravi e sempre più urgenti da risolvere. Costruiamo insieme un programma ben preciso, netto, che poggi sulla necessità di ridurre il più possibile le disuguaglianze, che restituisca un minimo di speranza a chi si trova disoccupato, a chi si sente spogliato dai suoi diritti, a chi si sente abbandonato al ricatto dei voucheristi, a chi inizia ad avere difficoltà a mettere insieme il pranzo e la cena.
Serve questa nuova alleanza, non certo quella esasperante delle sigle fatte col bilancino per stabilire quanto centro e quanta sinistra ci vuole per presentarsi alle elezioni, che senza un ritrovato feeling con gli elettori finirà per diventare un conteggio tra gli iscritti ai Partiti che si fronteggiano tra di loro e che più saranno e più voti avranno dalle sommatorie. Il bilancino ci vuole per misurare i perché dell’astensionismo, dei problemi de i giovani a trovare lavoro, del perché quest’anno dodici milioni di italiani hanno smesso di curarsi perché non si possono più permettere questo modello di Sanità e il perché di tante disuguaglianze che allargano sempre più la forbice tra i pochi che si arricchiscono senza contegno e le difficoltà della stragrande maggioranza dei cittadini che si moltiplicano.
Ecco, questo è il messaggio che il Brancaccio ha voluto lanciare. Sinistra Italiana ha raccolto in pieno questa sfida, questo stimolo ulteriore, ribadendo attraverso il Segretario Nazionale che l’unità a sinistra è necessaria ma che per raggiungerla non può essere sacrificata la credibilità. Così come altre forza Politiche hanno aderito e posto le basi per una nuova alleanza che veda come orizzonte supremo il rispetto della Costituzione con i suoi Art. 1, Art. 3, Art. 39 e che non ha allo stesso tempo paura di mettere in discussione l’Art. 81 sul pareggio di Bilancio, vera spada di Damocle he strozza gli investimenti e lo sviluppo e apre le porte alle privatizzazioni. Non ci sono velleità minoritarie, questa è una mistificazione dei Media, perché non è parlando di Patrimoniale che ci rinchiude nella riserva indiana; non è parlando dei diritti dei lavoratori che ci si rinchiude nelle riserve indiane; non è nel denunciare le storture e le difficoltà create dalle politiche ordoliberiste che ci si chiude nelle riserve indiane. Ci si chiude se ci si perde ad “alambiccare” nuove ammucchiate con politicismi esasperati, di riformismi senza popolo e se non si ha il coraggio di uscire dai Palazzi e caricarsi sulle spalle tutte queste storture create anche, se non soprattutto, dalla necessità di non essere nulla per essere qualcuno. Non si rappresenta nessuno nella speranza di non scontentare nessuno. L’unità nella chiarezza è un grande valore, come sui contenuti. Non per fronteggiare i Barbari alle porte e dare risposta ai continui appelli degli “ultimispiaggisti” di professione a mettere toppe che spesso si rivelano peggiori del buco.
*: Direzione Nazionale Sinistra Italiana