di Gianluca Albanese
CINQUEFRONDI – E’ il locrese Antonio Guerrieri il primo segretario provinciale di Sinistra Italiana, al termine del congresso provinciale che ha avuto luogo questo pomeriggio al frantoio delle idee di Cinquefrondi.
Per il 35enne Guerrieri si tratta del coronamento di un lungo impegno in politica, iniziato coi Giovani per la Locride e proseguito con Sinistra Ecologia e Libertà.
Serio, preparato e affidabile, Antonio Guerrieri rappresenta una delle migliori intelligenze espresse dal nostro territorio, e valorizza, una volta tanto, i concetti di militanza e coerenza politica.
Ad Antonio Guerrieri e a tutto il gruppo dirigente di Sinistra Italiana vanno le congratulazioni da parte di tutta la redazione di Lente Locale.
DI SEGUITO IL COMUNICATO UFFICIALE DIFFUSO AGLI ORGANI DI STAMPA:
Nel suggestivo scenario de “Il Frantoio delle Idee”, circolo ARCI di Cinquefrondi, si è tenuto ieri, sabato 8 aprile, il congresso fondativo provinciale di Sinistra Italiana di Reggio Calabria che ha eletto i membri dell’Assemblea provinciale, il Collegio di garanzia provinciale e i ventitré delegati al all’Assemblea regionale che subito dopo Pasqua eleggerà il primo segretario regionale del Partito.
Alla presenza del garante nazionale On. Erasmo Palazzotto, che ha introdotto i lavori con una relazione, il congresso, presieduto dalla cinquefrondese Giada Porretta, Presidente del Consiglio comunale della città ospitante, ha dato spazio ai saluti dei partiti e delle organizzazioni ospiti tra cui Domenico Macrì SUL dei portuali di Gioia Tauro, Silvio Frasca di Possibile, Aurelio Filardo del PRC, Michele Galimi-PD, Nino Costantino CGIL comprensoriale di Gioia Tauro, Domenico Gattuso de l’Altra Calabria, Rosanna Giovinazzo – Partigiani della Scuola Pubblica.
A seguire le elezioni delle commissioni di lavoro congressuali tra cui quella politica che ha elaborato il documento politico del partito poi approvato dall’Assemblea all’unanimità dopo la lettura del coordinatore dei lavori Flavio Loria.
Numerosi e appassionati gli interventi degli iscritti conclusi con l’intervento di Michele Conia sindaco di Cinquefrondi e componente della Direzione nazionale insieme a Pietro Sergi in rappresentanza della provincia reggina.
Dopo la breve relazione finale si è proceduto alla votazione dell’assemblea provinciale approvata all’unanimità e del collegio di garanzia, che ha eletto il sidernese Giuseppe Oppedisano proprio presidente, e dei ventitré delegati regionali nonchè del sopracitato documento politico provinciale.
In conclusione dei lavori è stato eletto all’unanimità il primo segretario provinciale di Sinistra Italiana di Reggio Calabria, il locrese Antonio Guerrieri, sindacalista datoriale CLAAI, già coordinatore provvisorio nel percorso costituente provinciale e facente parte dell’anima ex SEL con esperienza pregressa nella Sinistra Giovanile.
Guerrieri presenterà alla prima assemblea provinciale utile la segreteria che lo affiancherà nel suo incarico nell’affrontare le numerose questioni del territorio.
DOCUMENTO POLITICO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE
C’è alternativa! In Italia, in Calabria, e da oggi nell’area metropolitana di Reggio Calabria.
Un’alternativa alle politiche liberiste nazionali frutto del vassallaggio nei confronti dei poteri internazionali e, in Calabria, del vassallaggio politico nei confronti di politiche nazionali di emarginazione e di mantenimento della precarietà sociale ed economica.
E’ l’alternativa che le donne e gli uomini di Sinistra Italiana in tutte le aree del Paese stanno rappresentando e potranno rappresentare con la propria partecipazione attiva e le proprie storie, personali e collettive, per la creazione di un partito che possa, con determinazione e radicalità, riportare, ma soprattutto che voglia riportare, le principali questioni locali e nazionali al centro del dibattito politico e dell’azione politica nazionale e nei territori.
Questioni oggetto di rimozione collettiva a livello nazionale, ma drammaticamente attuali e presenti nelle vite quotidiane dei cittadini abbandonati a sé stessi da governi e dalla politica e disarticolati nella loro possibilità di organizzazione nelle forme previste dalla Costituzione.
I continui attacchi ai corpi intermedi, i deliberati e subdoli colpi agli strumenti di partecipazione democratica sono stati frutto della, e allo stesso tempo hanno determinato, la crisi dei partiti al fine di accentrare e rendere elitari i processi decisionali a tutti i livelli.
Rimangono in balia di private decisioni aziendali, per nulla contrastate dai governi nazionali e regionali, i destini dei lavoratori del porto di Gioia Tauro, ma al tempo stesso rimangono inascoltati gli appelli, per i doverosi interventi statali, da parte delle aziende che chiedono interventi infrastrutturali e servizi che possano non vanificare le peculiarità, o eliminare i gap, della geografia del territorio calabrese, teorico crocevia fisico dei traffici commerciali mondiali o anche solo del Mediterraneo, ma eterna periferia a causa delle continue e ripetute inerzie istituzionali.
Rimane in balia del gioco delle parti tra i governi nazionali e regionali il destino della sanità regionale e con essa la salute dei cittadini calabresi costretti a subire disservizi ed emigrazioni forzate con la beffa di imposte e ticket sempre più proibitivi mentre prosperano impudenti giochi speculativi intorno alla crescente sanità privata lei sì immune da crisi e situazioni emergenziali.
Non aiutano a garantire i “livelli essenziali di assistenza” la situazione di precarietà e di perenne conflitto con la struttura commissariale la quale appare comunque incapace di comprendere e di gestire il fabbisogno delle comunità locali private senza ratio di servizi diffusi sul territorio atti a garantire un livello accettabile di assistenza sanitaria, fenomeno accentuato dal perdurare del blocco del turn over e dalla ancora pessima gestione del personale sanitario ed amministrativo.
Bistrattato e tenuto drammaticamente ai margini dell’interesse pubblico il diritto alla mobilità, intra ed extra regionale, con sospette manovre intorno alla gestione degli aeroporti della Calabria, il tira e molla istituzionale nella vicenda Alitalia, l’ambigua posizione della Giunta Oliverio sull’aviosuperficie di Scalea e l’insostenibile e irrealistico scenario del quarto aeroporto nella Sibaritide previsto dal nuovo Piano Regionale dei Trasporti.
Debole l’azione nell’area dello Stretto e nei confronti dei collegamenti ionici e delle cruciali trasversali Ionio-Tirreno. In continuità con l’epoca scopellitiana rimane incompiuto l’adeguamento del tratto finale dell’A3, ora A2 da considerare, di fatto, come una Salerno – Campo Calabro o, peggio, una Salerno – Cosenza, dopo la beffa dello stralcio di due dei tre miliardi previsti per il totale completamento dell’opera.
E’ quindi necessario un partito che oltre a saper interpretare avvenimenti e situazioni, elaborando scenari e soluzioni, sappia essere interfaccia di supporto e piattaforma di confronto per le centinaia di amministratori comunali dell’area metropolitana ogni giorno alle prese con l’erogazione di servizi e di risposte nei confronti delle comunità locali vittime ultime dei tagli lineari nei trasferimenti statali agli enti locali.
Amministratori reggini che più che altrove vivono la disperazione dei cittadini e delle asprezze del territorio devastato dal dissesto idrogeologico e dall’incuria derivante dall’assenza di risorse e di strumenti efficaci ancor di più in seguito alla scellerata dissoluzione delle province ad opera del decreto Del Rio.
Un partito che coniughi autonomia, autorevolezza, valorizzazione delle storie personali e collettive dei protagonisti e per far questo che sappia dotarsi e che sappia rispettare regole interne di funzionamento e la legalità in generale e persegua un continuo confronto con la società del territorio.
Un partito che abbia a cuore le funzioni e il destino degli enti di competenza ex provinciale e delle sedi duplicate di Locri e Palmi, già poco valorizzate dall’ente Provincia, completamente ignorate dalla Città di Metropolitana perlomeno in questa fase iniziale.
Critico il recente passaggio di funzioni e per nulla rispondente ad un’idea di piena democrazia, gravemente minata dal decreto Del Rio già di per sé, la Città Metropolitana di Reggio Calabria sconta, inoltre, le tendenze semi dittatoriali del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà artefice di una serie di azioni e di atti utili ad una gestione accentratrice e concessoria del “potere metropolitano” privo di qualsiasi azione di pianificazione e partecipazione collettiva per come previsto dall’Unione Europea e dalle buone prassi di gestione delle aree metropolitane.Inquietante, ma al tempo stesso sintomo di positivo e continuo monitoraggio da parte dello Stato, la serie di enti comunali oggetto di monitoraggio e di provvedimenti prefettizi.
Dato il ripetersi in molti casi dei provvedimenti di natura più grave necessaria appare l’individuazione di nuove e più efficaci procedure di intervento e di risoluzione nonché, al fine di prevenzione, il ripristino di strumenti di analisi e di verifica preventiva o universale e periodica da parte di organismi esterni un tempo esistenti e successivamente, a questo punto malauguratamente, soppressi.
Al nostro partito il compito di non limitarsi ad arginare nella propria attività quotidiana i fenomeni mafiosi nelle istituzioni, ma soprattutto quello di elaborare e proporre azioni di prevenzione e contrasto in primis a livello culturale e di limitazione delle brecce che vuoti normativi e operativi possono agevolare.
Per molti dei diritti fondamentali e per ovviare alle disparità di genere forte dovrà essere l’impegno ad eliminare le barriere sostanziali all’accesso e alla fruizione dei diritti stessi, fondamentale strada per l’abbattimento dei sostanziali ostacoli che nella maggior parte dei casi colpiscono ancor oggi il sesso femminile nonostante oggi la società calabrese appaia comunque più dinamica e mobile rispetto anche solo un decennio fa.
Società purtroppo impoverita dall’acuirsi dell’emigrazione di massa che oltre a colpire drammaticamente i giovani in età da lavoro ha iniziato ad interessare persino le fasce più anziane che, rimaste sole sul territorio, e senza un’adeguata rete di servizi pubblici decidono di raggiungere i propri congiunti nelle altre aree del Paese e privando quindi il territorio del proprio apporto di cittadini residenti.
Appare fondamentale l’elaborazione un nuovo modello di welfare pubblico e perfettamente integrato con modelli di cooperazione atti a garantire politiche e servizi di assistenza sociale diffusa e continua favorendo al tempo stesso un innalzamento della qualità della vita delle fasce più deboli e nuove forme di lavoro nel settore senza che queste si possano trasformare in azioni speculative a danno dei singoli e della collettività.
Imprescindibile è un impegno continuo e determinato nel diffondere e nel favorire la prevenzione in ambito idrogeologico e antisismico e in generale di tutela del territorio riportando con forza al centro del dibattito politico la questione ambientale, ancora oggi affidata con evidenza agli indirizzi derivanti dagli interessi dei pochi e non da serie e ponderate pianificazioni pubbliche e nell’interesse di tutti.
La Città metropolitana di Reggio Calabria può e deve essere strumento di pianificazione e gestione nel settore dei rifiuti, nella depurazione delle acque, nella gestione del sistema idrico integrato in generale.
Ruolo fondamentale sarà, per Sinistra Italiana Reggio Calabria, quello di suggerire azioni efficaci e che favoriscano l’efficienza nella gestione pubblica, da applicare senza tentennamenti, e pretendere che esse vengano preferite rispetto alle facili tentazioni neoliberiste dell’affidamento al privato.
Nell’ottica di garantire un presente e un futuro a questo territorio imprescindibile è il compito di vigilare ed elaborare eventuali interventi migliorativi sull’offerta scolastica, universitaria e di formazione professionale del territorio non sempre tarata sul reale fabbisogno formativo o sulle opportunità che potrebbero essere colte con una adeguata formazione dei giovani anche in settori non tradizionali e che possa rappresentare un concreto intervento di politiche anti-cicliche di sviluppo che siano foriere di nuove iniziative diffuse di economia di base che a cascata possano creare e far sviluppare il relativo indotto.
Al tempo stesso imprescindibile appare la legittima pretesa di dotare questo territorio della stabilità nelle condizioni minime richieste per poter ipotizzare forme di auto-impiego, molto spesso scoraggiato dalla continua precarietà che caratterizza gli interventi pubblici di supporto, come ad esempio nel settore turistico ogni anno operante nell’incertezza derivante dall’incerto futuro del settore dei trasporti in Calabria e da e per la Calabria.
Perseguire concretamente e con determinazione la realizzazione di un’organizzazione partitica in grado di essere presente con autorevolezza e capillare incisività nel tessuto sociale dell’area metropolitana è quindi l’obiettivo minimo che Sinistra Italiana si è già data come organizzazione partitica del territorio.
A noi, iscritti e attori di questa nuova avventura politica, il compito di incarnarne e di personificare questo spirito per renderlo azione concreta e reale e credibile alternativa.”