LOCRI – E’ il giovane Francesco Emanuele Capogreco il coordinatore cittadino del circolo di Locri di Sinistra Italiana. La designazione è avvenuta al termine dell’incontro pubblico che aha avuto luogo ieri pomeriggio nella villetta antistante piazza dei Martiri a Locri «un luogo aperto – ha sottolineato il segretario provinciale di Si Antonio Guerrieri, che ha moderato i lavori – perché riteniamo sia prioritario tornare al confronto permanente coi cittadini, e stare in mezzo alla gente».
Davanti a una platea composta da simpatizzanti e militanti di partiti e movimenti cittadini di centrosinistra, dopo l’introduzione di Guerrieri, ha preso la parola il consigliere comunale di opposizione a Lamezia Terme Rosario Piccioni, ex assessore della giunta guidata dall’allora sindaco Gianni Speranza, che ha sottolineato il periodo difficile del suo Comune, attualmente al vaglio della commissione d’accesso agli atti amministrativi, e la analogie con la situazione di Locri, specie alla luce dell’operazione della DdA di Reggio Calabria “Mandamento Ionico” scattata martedì mattina e nella cui inchiesta si avanzano pesanti sospetti pure sulla gestione della cosa pubblica, tanto che lo stesso Guerrieri si è detto «Sconcertato da quanto sta emergendo dalle carte dell’inchiesta» e lo stesso Piccioni ha aggiunto però che «Abbiamo chiesto le dimissioni collettive, perché il centrodestra ha dimostrato che dove va al governo favorisce le collusioni col malaffare, e noi dobbiamo proporre un modello alternativo, con una selezione della classe politica il più accurata possibile».
Diametralmente opposta a quella di Lamezia Terme è la situazione amministrativa descritta dal consigliere comunale di maggioranza a Cinquefrondi Flavio Loria che ha esordito dicendo che «La migliore commissione d’accesso è quella fatta dai cittadini, che devono controllare in maniera severa e scrupolosa l’operato delle amministrazioni, e stanare quel malaffare che troppo spesso vi si annida. La nostra esperienza di “Rinascita per Cinquefrondi” nacque proprio per questo, per ridare centralità alle vicende reali delle persone, mettendo in secondo piano le beghe partitiche, e dopo cinque anni all’opposizione, nel 2015 abbiamo conquistato il governo cittadino affidando deleghe a tutti i consiglieri e proponendo un modello di partecipazione pubblica ai processi decisionali che ha prodotto e sta producendo buoni risultati, con un welfare cittadino fondato sull’esenzione per le fasce più deboli e ispirato alla progressività fiscale per far pagare un poi di più i cittadini abbienti. Bisogna recuperare la connessione tra la politica e la gente – ha concluso Loria – altrimenti non ha senso parlare di sinistra e di militanza».
Particolarmente rilevante l’intervento del parlamentare siciliano Erasmo Palazzotto, vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, che ha innanzitutto ricordato gli esordi della sua militanza politica nei primi anni ’90 «Vengo da Capaci – ha esordito Palazzotto – e quello scoppio in cui persero la vita Giovanni Falcone e gli agenti di scorta, fu un segnale chiaro che cambiò la vita di noi ragazzi dell’epoca che scoprimmo una diversa idea dell’impegno civile e della militanza politica, inducendoci a scegliere subito e in maniera chiara da che parte stare».
Per Palazzotto «La questione meridionale non è stata mai affrontata seriamente, e la priorità è combattere il sottosviluppo economico, in cui la mafia prolifera. Non ci si può limitare alla repressione – ha proseguito – e il problema mafia va affrontato in maniera politica. Per fare un esempio, nella giunta comunale di Palermo – ha continuato – nella gestione dei servizi pubblici non ci sono imprese private, ed è il sistema più efficace per tagliare le infiltrazioni nel sistema degli appalti. Bisogna superare la mentalità che vede il diritto confuso con il favore, e le mafie scompaiono quando c’è un buon governo, come è successo nella Puglia governata da Niki Vendola».
Non manca un riferimento all’operazione “Mandamento Ionico” che, secondo Palazzotto «E’ solo l’inizio di uno tsunami che arriverà a inchiodare chi ha sbagliato alle sue responsabilità politiche, specie in tema di appalti pubblici» e propone «Un’alternativa politica, economica e sociale: la Questione Morale – ha detto Palazzotto – investe il rapporto malato tra la politica e un certo mondo imprenditoriale, spesso colluso, e occorre un’inversione di marcia rispetto alla politica delle privatizzazioni».
Tre i punti fondamentali enumerati dal parlamentare di Sinistra Italiana: «Le aziende che partecipano ad appalti pubblici non possono finanziare la politica; un modello di accoglienza diffusa dei migranti, superando il sistema Sprar; isolamento degli “impresentabili” e loro estromissione dalle liste elettorali», perché «Non bisogna mai rassegnarsi all’idea del compromesso sempre e comunque, e la Sinistra ha il dovere di puntare alla riconnessione con le forze sane del Paese, puntando sul modello della partecipazione. E’ una sfida difficile – ha aggiunto – ma non esiste altro momento per affrontarla».
Per le future elezioni comunali a Locri, Palazzotto propone al neo costituito circolo cittadino «La costruzione di un’alleanza con tutte le forze positive della cittadina, senza la necessità di affermare a tutti i costi la nostra identità e senza dover vincere a tutti i costi», una sorta di riproposizione del “modello Cinquefrondi”, insomma.
Prima di dare spazio agli interventi dei presenti, Antonio Guerrieri ha affrontato il tema degli esuberi di personale al call center di Locri: «Vogliamo aiutare questi lavoratori – ha detto – ecco perché chiediamo all’azienda di aiutarci a capire qual è il problema che sta determinando la perdita di una consistente fetta di posti di lavoro».