R. & P.
Durante il consiglio svoltosi a Locri giovedì 16 maggio, si è discusso e approvato il bilancio di previsione per l’anno 2019. Il consesso è stato il modo per approfondire, leggendo tra i rivoli del documento, quali siano gli indirizzi politici che questa amministrazione intende intraprendere nel prossimo futuro, scelte che riguarderanno ciascuno di noi. E’ stato presentato un bilancio elefantiaco, enormemente più grande rispetto alla media degli ultimi anni, talmente consistente da prevedere risorse (e quindi spese) doppiamente superiori rispetto al 2018, se per tale anno infatti erano stati messi a preventivo 22 milioni di euro, per l’anno corrente invece i milioni messi a preventivo sono 44. Nonostante ciò, però, quello che ne esce fuori è un quadro desolante per chi, come il sottoscritto per esempio, data la mole delle risorse messe a preventivo, si sarebbe aspettato interventi radicali per la nostra città.
Dei 44 milioni di euro messi a bilancio, infatti, nessuno viene speso in ambiti strategici come possono essere considerati lo “Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare” nonostante la spiccata vocazione nel settore agroalimentare in particolare della zona sud del nostro comune, oppure per lo “Sviluppo e la valorizzazione del turismo” argomento ricorrente ad ogni tornata elettorale, salvo poi evidentemente essere messo da parte il giorno dopo le elezioni, o tanto meno per la “valorizzazione dei beni di interesse storico”, questo in particolare è un ambito in cui Locri primeggia rispetto al comprensorio.
Una carenza tutto sommato sopportabile se si fosse tenuto conto delle urgenze sociali che la nostra città sta vivendo. Eppure anche sotto questo punto di vista in bilancio, per il 2019, non sono previste risorse. Constatiamo giorno per giorno che la popolazione ha un’età media sempre più alta e che molte famiglie stanno affrontando una “questione abitativa” legata all’attuale congiuntura economica negativa che presto potrebbe diventare un’urgenza se non affrontata adeguatamente, però in bilancio a preventivo sono previsti 0 (zero) euro sia per gli “interventi per gli anziani” che per gli ” interventi per il diritto alla casa”. Stessa sorte toccata del resto (ahimè!) agli “Interventi per la disabilità” a cui sono destinati sempre 0 (zero) euro del consistente bilancio di previsione, cifra che certifica una scarsa attenzione verso questa considerevole fascia della popolazione il cui, troppo spesso, unico aiuto è solo quello della rete famigliare.
Un disinteresse condiviso anche verso la “Tutela, valorizzazione e recupero ambientale” a cui è toccata la stessa cifra sinora concessa alle precedenti voci, ovvero 0 (zero) euro, fatto anche più grave se lo contestualizziamo nell’attuale periodo storico in cui l’attenzione collettiva è totalmente concentrata sulla tematica ambientale, e non se la passa di certo meglio il “sistema di protezione civile” il quale si vede destinato soltanto mille euro.
Tuttavia, neanche troppo tempo fa, era stato promesso da questa amministrazione e indicato nella relazione di inizio mandato, un’attenzione particolare verso le esigenze dei Locresi, anche attraverso l’adozione del “bilancio partecipativo” da realizzare attraverso le proposte giunte dei cittadini, ma la sensazione guardando questo documento, è quella di trovarsi, invece, difronte ad un “bilancio nasconditivo” il quale non è in grado di intercettare le esigenze della popolazione e non spiega che buona parte della spesa messa a preventivo dipende da un incremento delle entrate tributarie previste rispetto al 2018, che significa un maggiore prelievo dalle tasche dei Locresi, e dalla “Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni” che vuol dire la dismissione di quei, già citati, beni di interesse storico, o patrimonio cittadino, a cui sono destinate 0 (zero) euro, perdendo ancora una volta la possibilità di mettere a frutto queste risorse.
Il bilancio preventivo cosi “pesante” (ribadisco il concetto ricordando che sono previste il doppio delle spese rispetto a quelle previste nel 2018), la vendita dei beni cittadini, la privatizzazione del cimitero e dei servizi di raccolta rifiuti e gestione idrica, sono tutti indicatori di una pessima gestione del dissesto finanziario, il quale poteva essere un’ottima opportunità per intraprendere un percorso di sviluppo, ma così facendo, spendendo e svendendo, ben presto saranno a 0(zero) anche le risorse per chiunque debba amministrare la Città. Un numero 0 (zero) che anche il voto che mi sento di assegnare a questa iniqua politica di bilancio.
Francesco Emanuele Capogreco
Segretario Sinistra Italiana Locri