di Gianluca Albanese
SIDERNO – Vola sull’asse (o meglio, sulle “ali”) di Locride e Piana l’assemblea congressuale provinciale di Sinistra Italiana, che ha eletto i dodici delegati che rappresenteranno la provincia di Reggio Calabria al congresso nazionale di Rimini che sancirà la fondazione ufficiale del partito e che avrà luogo dal 17 al 19 febbraio al PalaCongressi.
Dicevamo dell’asse Locride-Piana: se c’è un aspetto di grande novità (almeno dal punto di vista geopolitico) è che Sinistra Italiana nasce con un peso maggiore della provincia rispetto al capoluogo, almeno nella sua articolazione territoriale. Ieri sera al centro polifunzionale di Siderno, infatti, erano presenti in larga prevalenza, tra il folto pubblico, militanti e simpatizzanti provenienti soprattutto dalla Locride e dalla roccaforte di Si Cinquefrondi.
Per la cronaca, sono stati eletti delegati titolari per il congresso di Rimini Antonio Guerrieri, Luciana Bova, Michele Conia, Giada Porretta, Mimmo Panetta, Rita Commisso, Danilo Loria, Teresa Macrì, Francesco Rao, Giusy Trimboli, il coordinatore regionale uscente della fase fondata del partito Angelo Broccolo, e lo scrittore natilese trapiantato a Imola Pietro Sergi.
Ed è stato proprio l’ex sindaco di Siderno Mimmo Panetta a fare gli onori di casa, dando il benvenuto prima di tutto alla dirigente nazionale del partito Elisabetta Piccolotti, che ha presieduto i lavori.
Pronti, via. E subito arriva la stoccata al Pd.
«Noi – ha esordito Panetta – facciamo i congressi seriamente, e facciamo votare solo gli iscritti, non come quei partiti che si definiscono di sinistra ma fanno votare alle primarie anche quelli di estrema destra», quindi le dichiarazioni d’intenti. «Ci vuole un partito nuovo – ha spiegato Panetta – e non un nuovo partito. Un partito che riesca a fare tesoro degli errori della sinistra commessi in passato e avvii strategie per cambiare il Paese. Non dobbiamo pensare di creare una nuova casta, ma la nostra preoccupazione principale è quella di abbattere le tante diseguaglianze nel mondo».
Quindi, Panetta ha enumerato alcune proposte:«Un tetto di cinquemila euro per lo stipendio dei parlamentari, di cui duemila vanno versati al partito di appartenenza e un contatto diretto col cuore dei tanti cittadini che non esercitano più il diritto di voto».
Dopodiché, il leader sidernese del costituendo partito ha toccato una delle questioni più spinose, ovvero il rapporto col Pd. «Non è vero – ha detto – che se non ci alleiamo col Pd non possiamo andare da nessuna parte, e soprattutto non vogliamo fare la stampella di un partito maggiore. Non trasformiamo il congresso in una discussione sulle alleanze, perché noi siamo alternativi al liberismo e ai danni che ha fatto. Le nostre priorità sono dare più valore alla sinistra, al lavoro, alla questione meridionale, alla lotta alla ‘ndrangheta, nel quadro di una strategia economica adeguata, e che persegua il lavoro e la tutela dell’ambiente».
Subito dopo ha preso la parola Elisabetta Piccolotti, che dopo le belle parole spese per i militanti meridionali del partito, ha subito riassunto efficacemente la missione politica sulla quale si fonda Sinistra Italiana. «Dobbiamo fare un partito – ha detto – che non sia utile a sé stesso ma agli altri. Una forza di governo non governista, radicale e oppositrice delle politiche neoliberista ma autonoma anche rispetto ai grillini. In ogni caso – ha proseguito – noi stiamo nettamente a sinistra del Pd e dialogheremo con tutti quei soggetti partitici, sindacali, associativi che stanno in quest’ambito, compresi i cattolici più illuminati che seguono la parola di un grande Papa come Bergoglio».
Quindi, la Piccolotti ha enumerato i quattro punti fondamentali della tesi programmatica del congresso fondativo di Sinistra Italiana: «Lotta contro l’illegalità, “green new deal”, politiche del lavoro in direzione opposta a quelle dei voucher e del job’s act, investimenti massicci per scuola, università e ricerca».
Quanto basta per dare il “la” a un lungo e partecipato dibattito.
Il primo a intervenire è stato Antonio Guerrieri, che ha ricordato come «L’appuntamento odierno rappresenta la concretizzazione di un percorso iniziato due anni fa. Ora dobbiamo continuare a restare uniti per darci forza, perché come diceva il vescovo Bregantini “Una collina può essere fragile di fronte alle intemperie, ma se ci sono tanti alberi e altrettante radici, si rinforzerà”» ricordando pure «Le 15 interrogazioni parlamentari fatte sulle priorità della provincia reggina, specie con la deputata Celeste Costantino».
Il sindaco di Siderno Pietro Fuda ha ammesso di guardare con interesse ai lavori congressuali e, intervenendo su alcune dichiarazioni rese da chi l’ha preceduto ha detto che «Non è importante tanto lo stipendio dei parlamentari quanto la lotta a quelli che siedono tra i rami delle Camere perché espressione di lobby». E poi: «La ‘ndrangheta non sia solo un alibi per gli investimenti mancati sul nostro territorio» e «Vanno rimossi tutti i paradisi fiscali che ci sono anche in Europa e allineati i sistemi giudiziari degli Stati membri».
Schietto, come sempre, Pietro Sergi. «Basta bollare come “radicali” – ha detto – tutte le politiche incentrate sulla lotta alla disoccupazione, alla denuncia della crisi della scuola pubblica. La “radicalità”, come la chiamano alcuni, ci viene imposta dalla realtà ed è una precondizione essenziale per ottenere quella discontinuità di cui il Paese ha bisogno. Parliamo con la gente – ha aggiunto – e non con gli altri partiti, altrimenti regaliamo questo congresso fondativo al Pd».
E se Nicodemo Angì ha allargato l’orizzonte puntando l’indice tra le pieghe oscure della globalizzazione e il presidente del consiglio comunale di Gioiosa Ionica Maurizio Zavaglia ha elogiato il modello della cosiddetta “decrescita” per salvaguardare l’ambiente e combattere le troppe diseguaglianze nella distribuzione delle risorse, Fausto Cordiano ha invitato tutti i presenti a tenere in debita considerazione concetti come appartenenza e militanza.
Particolarmente appassionato l’intervento di Angelo Broccolo, che ha detto, a muso duro che «Non nasciamo per contrattare 15 posti col Pd ma per cambiare il Paese. Abbiamo un’anima alternativa e lottiamo contro le iniquità per aver un’uguaglianza sostanziale».
La magagne interne al partito sono state parte dell’intervento di Danilo Loria, che ha detto che «Abbiamo la responsabilità di fare un partito nuovo e che sappia emozionare, ecco perché risulta deleteria la baruffa con Scotto e la mano tesa da alcuni a chi ha rovinato la sinistra», mentre Francesco Rao ha citato l’esempio dell’amministrazione comunale di Cinquefrondi e Domenico Mantegna, vicesindaco di Benestare, ha parlato delle difficoltà di chi amministra un Comune al giorno d’oggi. «Da qualche giorno – ha detto – proviamo un senso di isolamento e impotenza quando facciamo tutto il possibile per riparare ai danni conseguenza degli eventi alluvionali. Siamo in tincea tutti i santi giorni, e ci serve un partito che possa condividere con noi le nostre battaglie, soprattutto quelle contro mala politica e strapotere di una certa burocrazia».
Sopra le righe e senza peli sulla lingua l’intervento dello scrittore Mimmo Romeo, che parlando della sua estrazione socialista, ha detto che «Mi auguro che il partito che sta nascendo apra le porte alle altre anime della sinistra, e che i futuri dirigenti non vadano nei salotti televisivi di Bruno Vespa. Bisogna andare tra la gente e arginare la deriva populista di Lega e Movimento 5Stelle, che sono la rovina dell’Italia e che sia alternativo al Pd che è un partito liberista, di palazzo e di potere».
Efficace anche l’intervento del sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, che ha detto che «Dobbiamo essere autonomi e capaci di farsi riconoscere e ancor prima di studiare le mosse da fare serve una strategia chiara in base alla quale improntare le nostre mosse».
Dopo la votazione di alcuni emendamenti, si è passati alla nomina dei 12 delegati e dei loro supplenti.
Come mai il sindaco di cinquefrondi e alcuni amministratori sono delegati q sinistra italiana e il vicesindaco di cinquefrondi giuseppe longo aderisce al PD? Come mai ?