Con molta eleganza e stile, quasi fiabesco, Jannick ha declinato l’invito dicendo che è uno stonato, “Anche perche quando hanno provato a farmi cantare lo jodel è stato un disastro” – ha chiosato consapevole com’è del fatto che c’è tempo per prendersi tutti gli onori: adesso è tempo di sudare, invece, con tutti gli oneri da assumere, studiando e dunque allenandosi per diventare il numero uno non solo d’Australia ma anche e soprattutto al mondo! Che è ciò, quello sì!, che gli chiede per davvero l’Italia intera, in tempi non molto lontani, capito Ama? Sanremo può, e deve!, aspettare.
di Antonio Baldari
Sarà perché il suo cognome, in inglese, significa “peccatore” e quindi anch’egli compie i suoi bravi peccati-peccatucci ma Jannick Sinner, vivaddio!, ha 22 anni ed è in definitiva un ragazzo che ha ancora tanto bisogno di crescere e sbagliare con la sua testa. E sì perche è da diversi giorni “l’argomento del giorno”: Jannick Sinner non andrà a Sanremo.
Come sempre nello Stivale si sono scatenati i guelfi e i ghibellini, i bianchi e i neri per dare la propria valutazione e/o considerazione su quanto ha deciso il giovane “rosso” campione del tennis nazionale, fresco vincitore di slam, a Melbourne, essendosi aggiudicato gli Us Open d’Australia; una decisione, quella di Jannick, che può trovare d’accordo o in disaccordo, che può far storcere in naso o che può far sprizzare gioia da tutti i pori ma, di certo, è la sua decisione e, come tale, va doverosamente rispettata.
E, oseremmo dire, onorevolmente rispettata giacché sua e di nessun altro nel mentre invece, a nostro modesto avviso, quella vecchia volpe di Amadeus avrebbe voluto fosse diversa perché è la volontà di tutti gli Italiani: “Vieni a prenderti la standing ovation di Sanremo!” – ha profferito così il re dei presentatori televisivi del BelPaese, saltando inevitabilmente sul carro del vincitore per come si è ormai adusi fare a queste latitudini. E non solo. Ed invero, Amadeus ha fiutato uno share di quelli astronomici nel momento in cui il “carota man” bellunese ha piegato il russo Medvedev nell’arena tennistica dei canguri, e ci ha fatto un pensierino, pardon!, un pensierone one one. O uan uan uan, tanto per restare all’inglese visto che parliamo di un “numero uno”, o number one” che dir si voglia, buttandola lì ma creando una caciara senza precedenti e per essa beccandosi una sonora “snobbata”.
Eh sì perché con molta eleganza e stile, quasi fiabesco, Sinner ha declinato l’invito dicendo che è uno stonato, “Anche perche quando hanno provato a farmi cantare lo jodel è stato un disastro” – ha chiosato il buon Jannick, consapevole com’è del fatto che c’è tempo per prendersi tutti gli onori: adesso è tempo di sudare, invece, con tutti gli oneri da assumere, studiando e dunque allenandosi per diventare il numero uno non solo d’Australia ma anche e soprattutto al mondo!
Che è ciò, quello sì!, che gli chiede per davvero l’Italia intera, in tempi non molto lontani; tanto per dirla “alla Totò”, lui è un bravo ragazzo, “che studia, che deve prendere una laura, e tenere la testa al solito posto e cioè…sul collo!”, capito Ama? Sanremo può, e deve!, aspettare.