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Ogni anno che passa, il maltempo e le mareggiate mettono a rischio la sopravvivenza del sito archeologico dell’antica Kaulon, situato a poca distanza dal mare e molto vicino alla strada SS. 106 jonica, nel territorio di Monasterace.
Nel febbraio 2014 le forti mareggiate avevano già causato il crollo parziale delle mura e del basamento del tempio, ormai lambiti dal mare. Nonostante i ripetuti appelli lanciati da Italia Nostra e da altre Associazioni, Cittadini e Amministrazione Comunale per la salvaguardia del sito archeologico di Kaulonia, solo poche e timide assicurazioni sono venute da parte della Soprintendenza Archeologia della Calabria sulla rapida soluzione della questione.
Grazie agli scavi archeologici promossi dal 1911 al 1913 da Paolo Orsi, Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria, fu possibile ricostruire la storia di Kaulon e comprendere sin da allora che il sito era interessato a pesanti fenomeni di erosione costiera , sui quali bisognava intervenire con urgenza.
Durante altre importanti campagne di scavi, condotte dal 1999 al 2014 dalla Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa, di Firenze e dalla Soprintendenza di Reggio Calabria, furono approfonditi i risultati delle indagini condotte da P. Orsi e riscritta la storia del sito. In particolare, nel luglio 2013, furono ritrovati reperti di interesse rilevante, tra cui il più ampio mosaico ellenistico del meridione, ”La sala dei draghi e dei delfini”, datato tra la fine del IV ed i primi decenni del III sec. a.c.
Purtroppo, nonostante i brillanti risultati conseguiti in 15 anni di laboriose campagne di scavo, a causa della mancata tutela, il sito rischia di finire letteralmente inghiottito dal mare.
A questo punto, Italia Nostra propone nell’immediato una soluzione drastica, ma assolutamente necessaria: i reperti più a rischio ( non solo a causa delle mareggiate, ma anche dei tombaroli), in particolare la splendida stanza mosaicata delle terme dei “draghi e dei delfini”, a tutt’oggi coperta da sabbia e teloni, venga trasferita nei locali del Museo di Monasterace, consentendo ai cittadini e ai turisti di poterla visitare e ammirare, in attesa di tempi migliori.
Sul sito archeologico potrebbe essere collocata una copia mosaicata o una stampa fotografica su un pannello della stessa grandezza dell’originale, opportunamente protetti. Del resto non è una novità né una profanazione, nel momento in cui si agisce per la salvaguardia del bene culturale: il Marco Aurelio in piazza del Campidoglio e i Cavalli della Basilica di San Marco sono una copia; gli originali sono conservati e protetti nei rispettivi Musei.
Sempre auspicando che, quanto prima, possano iniziare i lavori per la salvaguardia e la messa in sicurezza di tutto il sito archeologico di Kaulonia. Prima che sia troppo tardi!
Monasterace, 11 dicembre 2016
Giovanni Scarfò Teresa Liguori
Presidio di Monasterace Collegio nazionale probiviri
Ogni altra preoccupazione passa innanzi a quella che in un Paese come l’Italia dovrebbe essere tra le prime: salvare cioè e tramandare quanto più possibile intatto l’ingente patrimonio d’arte giunto a noi dai secoli passati, e che è la perpetua attrazione di tutte le genti” (Umberto Zanotti Bianco, 1956)