di Francesca Cusumano
LOCRI- La spinosa questione dei lavoratori della Locride Ambiente che da mesi non percepiscono lo stipendio, ieri mattina è passata al vaglio del vicecapo di gabinetto del prefetto di Reggio Calabria, dottoressa Surace, un incontro prettamente rivolto ai Comuni morosi che da tempo non ottemperano puntualmente al versamento delle somme relative all’espletamento del servizio di raccolta e conferimento rsu con la spiacevole conseguenza derivante dall’impossibilità per la Spa di erogare i salari ai dipendenti.
Tra gli Enti presenti, i commissari di Marina di Gioiosa Jonica e il vicesindaco di Grotteria, Domenico Lupis, i quali (da quanto comunicateci da Vincenzo Pugliese RSU Cgil), nel caso del primo Ente dovrebbe versare entro fine mese una somma equivalente a circa 30 mila euro, mentre il secondo il cui debito pregresso accumulato si aggira intorno a circa 50 mila euro, salderà entro questo mese la metà dell’arretrato mentre il rimanente a inizio 2014. Il Comune di Siderno (assente all’incontro di ieri ), avrebbe già effettuato un mandato di pagamento di 40 mila euro diviso in due tranches. Situazione differente per il Comune di Locri (assente anche quest’ultimo all’appello), che ha accumulato da febbraio ad oggi, ovvero da quando l’appalto è stato nuovamente aggiudicato alla Locride Ambiente subentrata dopo la scadenza del contratto con la società catanese Geo Ambiente, un debito complessivo di 141 mila euro; ieri sera infatti, l’amministratore delegato, l’avvocato Andrea Falvo ha incontrato il sindaco Giovanni Calabrese che si è detto disponibile a saldare se non tutta, una parte del debito contratto. In tal senso,se così fosse, entro la fine del mese la società provvederebbe a pagare gli emolumenti arretrati di marzo per i 25 lavoratori in cassa integrazione in deroga a rotazione, aprile al personale di Locri e maggio al personale di Siderno. Per il momento lo stato di agitazione resta in sospeso in attesa di ulteriori sviluppi, in caso contrario i lavoratori proclameranno l’ennesima manifestazione di protesta, chiamando in causa i Comuni coinvolti.
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