di Emanuela Alvaro (ph. Enzo Lacopo)
SIDERNO – Si diffiderà la Regione Calabria da prossime ordinanze che metteranno, come successo nell’arco di questi ultimi dieci giorni, con le spalle al muro i Comuni della Locride e, se questo non dovesse bastare, i primi cittadini, con la fascia tricolore, seguiti dai mezzi per la raccolta dei rifiuti si recheranno direttamente a Catanzaro.
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Questa la determinazione alla quale sono giunti i sindaci riuniti nel Comitato allargato di AssoComuni locridea, richiesto dopo che la Regione Calabria, per la seconda volta, ha posto i sindaci di fronte al fatto compiuto, con un’ordinanza che bloccando il conferimento dei rifiuti ai comuni della zona, lo ha disposto per altri. Ordinanze considerate delle “canagliate” pensate solo per mettere uno contro gli altri i comuni interessati.
«Non possiamo più aspettare che la Regione sia a risolvere il problema. È importante pensare ad un modello per tutti i comuni – ha affermato il sindaco di Locri Giovanni Calabrese –, con un esperto che possa programmare con noi. Ed essere noi a fare una proposta alla Regione Calabria della quale non possiamo più subire in silenzio l’arroganza. Gualtieri è stato smentito dai fatti, cercando di dividere gli amministratori. Non dobbiamo noi risolvere il problema degli altri, perché l’imposizione della Regione non è una soluzione».
I primi cittadini per ore si sono confrontati sull’emergenza, ma anche su quello che si dovrà fare affinché non si debba sempre e solo lavorare con l’urgenza della risoluzione delle contingenze immediate. Una situazione nella quale si lavora senza prospettive, nella speranza come riportato dal presidente del Comitato dei Sindaci, Giuseppe Strangio, della riapertura venerdì dell’impianto di Pianopoli.
Le determinazioni a cui si è giunti sono state frutto di più proposte, tra cui quella del sindaco di Gerace, Pino Varacalli, il quale, ha chiesto che si bloccasse materialmente l’arrivo dei camion all’impianto sito a Siderno. Una proposta considerata eccesiva da alcuni, rimodulata dal primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese, il quale ha proposto quello che poi è stato considerato più giusto.
Un intervento che ha sicuramente cambiato la percezione di quello che i sindaci dovrebbero, anzi dovranno fare perché l’andazzo possa cambiare, è stato quello del sindaco di Gioiosa Ionica, Salvatore Fuda. «Riunioni liturgiche – ha detto Fuda – non credo siano necessarie, rispetto alla precedente questa è infiacchita. Ciò che sta accadendo è segno che la Regione ci tratta come se fossimo un’appendice. Noi che facciamo nel breve periodo e mi riferisco all’estate? Tutte le possibili proposte di concertazione futura sono importanti, ma dobbiamo lavorare per la questione attuale. Questo atteggiamento di snobismo da parte della Regione mi fa pensare che la situazione non la si voglia risolvere. Dobbiamo rompere questo schema solitario sul quale ci stiamo avvitando».
Si è parlato del passato, di quello che non si è riusciti ad ottenere ed anche fare in qualità di sindaci per la zona, del periodo di commissariamento del settore rifiuti, dai più considerato fallimentare. E per il futuro è passata l’idea di doversi organizzare per arrivare ad avere un progetto valido da proporre alla Regione e non viceversa, altrimenti non potrà mai cambiare la situazione generale. Emergenza su emergenza come quella accennata nel discorso da Isidoro Napoli, assessore all’Ambiente del Comune di Marina di Gioiosa Ionica, il quale ha ricordato quella che sembra ormai essere la via che si è voluto far imboccare all’ospedale di Locri, «stanno chiudendo l’ospedale e questo succede perché siamo tutti distratti».