di Gianluca Albanese
SANT’AGATA DEL BIANCO – Una storia curiosa, fatta di opere finanziate per un certo importo e di anticipazioni di somme non dovute, che ora la Regione esige da un piccolo Comune della Locride, minacciando di usare le maniere forti in caso di inadempimento. Lo scopriamo attraverso la lettura del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
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Con decreto del dirigente generale del settore “Politiche dell’Istruzione” della Regione Calabria, infatti, l’Ente chiede al Comune di Sant’Agata del Bianco la restituzione di una somma pari 5.723,56 euro, con contestuale ingiunzione di provvedere entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, pena l’esecuzione forzata per il recupero coatto della somma ingiunta.
Sia ben chiaro, la somma è dovuta. Ma la Regione non sembra immune da pecche, visto che nel 2009 aveva finanziato diversi comuni calabresi, tra cui Sant’Agata, per realizzare interventi atti a favorire l’accessibilità alle strutture scolastiche e la partecipazione alle attività didattiche degli alunni disabili.
A Sant’Agata toccò un finanziamento pari a 57.500,00 euro, di cui l’80% (pari a 46.000,00 euro) era stato versato dalla Regione a marzo del 2010.
Solo successivamente, in fase di rendicontazione, alla Regione si accorsero che le spese documentate dal Comune di Sant’Agata del Bianco, e ammissibili, ammontavano a non più di 40.340,16, determinando quella differenza che (interessi compresi) determina l’attuale debito del Comune di Sant’Agata verso la Regione.
L’esempio dimostra quanto sia importante l’attività di controllo e monitoraggio dei flussi di finanziamenti tra Enti, da parte dei funzionari preposti, per evitare sprechi e incongruenze.