DALL’OSSERVATORIO POLITICO-CULTURALE “SPAZIO APERTO” RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
L’11 settembre è la data in cui ricorrono la distruzione delle torri gemelle a Manhattan nel 2001 e la destituzione dl Salvador Allende da presidente socialista del Cile nel 1973. Forse non si saprà mai, o la si saprà tra qualche decennio, la verità sulle torri gemelle, mentre molte verità sono venute a galla negli ultimi anni sulla dittatura di Augusto Pinochet in Cile e sule sue atrocità: come la tortura e l’uccisione di bambine in tenera età, la pratica di fare scomparire i dissidenti del regime come fece coi desaparecidos il regime argentino, oltre che la tortura e l’uccisione dei dissidenti politici.
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Si dice spesso e da più parti che tenere viva la memoria, specie di quella dolorosa e tragica, debba servire per evitare che il male, le guerre, i conflitti tornino o si ripetano. I fatti di tutti i giorni e che sono sotto i nostri occhi purtroppo ci narrano del contrario. Il conflitto russo-ucraino; la jihad islamica; il conflitto israelo-palestinese; i molti focolai di guerra delle, e nelle, dittature africane, che a singhiozzo emergono agli onori della cronaca per poi tornare in dormienza; la repressione più o meno sanguinosa delle cosiddette primavere arabe; l’esplosione di un conflitto interno incontrollato e incontrollabile in Libia a due passi dal nostro mare mediterraneo. Tutto questo deve portarci a riflettere maggiormente su quanto siano fragili gli equilibri mondiali e sui pericoli che corriamo tutti a tutti i livelli. Di fronte a tali emergenze e gravità le nostre dispute domestiche, italiane e calabresi, sembrano, o sono, poca cosa. Volendo sorvolare sulla situazione nazionale per rimandare ad altra sede, promuoveremo infatti come osservatorio iniziative e incontri a breve e medio periodo sul tema, ci vogliamo soffermare sulla situazione calabrese delle imminenti elezioni regionali. Ci rifiutiamo di pensare che la Calabria non possa trovare un barlume di speranza in una classe dirigente sana, rinnovata e prorompente che dia un taglio col passato e sappia parlare un linguaggio di cambiamento vero e non retorico. Abbiamo citato i due 11 settembre e ciò che rappresentano, perché solo delle persone miopi, oscurantiste, ignoranti, nel senso di essere all’oscuro e di ignorare le insidie che la storia può riservare tutti i giorni; dicevamo solo questo tipo di persone possono egoisticamente anteporre gli interessi di parte, di gruppi, di fazioni, o addirittura personali, a quello generale e del bene pubblico. Per questo siamo frastornati, ma anche un po’ irritati, come pensiamo tutti i calabresi, per il modo in cui si stanno conducendo i giochi e i bracci di ferro per giungere a una soluzione della crisi di questa regione dentro questo “Maledetto Sud”, (Vito Teti docet).