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di Simona Ansani
Dietro il loro sorriso c’è un mondo di sentimenti, di difficoltà, di gioie, di sacrifici, ma soprattutto di tanto amore. Dietro il sorriso di ogni mamma c’è il tempo trascorso e vissuto per i loro figli, e oggi in un periodo particolare in cui il mondo si è così appisolato, rallentando ogni ritmo quotidiano, le giornate per le mamme non sono una passeggiata, anzi, causa il lockdown il loro lavoro si è triplicato. Faccende domestiche, lavoro, compiti e interazione virtuale fra docenti e professori, creatività per inventare giochi e video simpatici su tiktok. Le mamme oggi, sono tutto questo e molto di più. Mamme di figli, mamme di nipoti, mamme di sorelle e fratelli, mamme che aiutano il prossimo. Noi abbiamo raccolto due storie, per descrivere meglio la situazione delle donne e mamme ai tempi del covid – 19.
Rosamaria mamma e lavoratrice, 42 anni, commessa in un negozio di fiori, due figli, 10 e 8 anni.
《Ritornare a lavorare è stato niente male, la preoccupazione però è tanta. Come commessa ho un contatto diretto con i clienti, però rispettando le dovute distanze di almeno due metri con le mascherine e i guanti sempre presenti nel nostro lavoro si può ricominciare. Il ritmo del lavoro non è quello che ho lasciato, perché le persone stanno ricominciando ad uscire, ma la vita è più o meno segnata dalla quotidianità come tutti. Altra preoccupazione è quella della famiglia a casa, perché i bambini stanno parecchio soffrendo di questa situazione. Stare in casa tutti i giorni per i bimbi non è naturale hanno bisogno di muoversi e giocare all’aria aperta, quindi i giorni di lockdown sono stati davvero difficili, quasi due mesi, dove ho dovuto inventare di tutto, nuovi giochi e rispolverare anche di vecchi, per far trascorrere i pomeriggi in modo speciale. Ora che ho ripreso a lavorare, posso contare sull’aiuto di mia sorella che può sopperire ai compiti che svolgevo io in casa, dando loro attenzioni e aiutandoli con le video lezioni》.
Lucia, mamma e disoccupata, 38 anni, un figlio di 8 mesi:
《Ricorderò per sempre questo 10 maggio, la mia prima festa della mamma, perché il mio bimbo, Vittorio ha 8 mesi, ma la ricorderò per tutta la vita anche per la situazione troppo particolare in cui stiamo vivendo. Stare chiusi in casa con un bimbo piccolo non è stato facile, perché è la fase in cui il piccolo cerca di muovere i primi passi, gattona spedito e apre e chiude i cassetti, togliendo ogni cosa fuori, quindi distrarlo è difficile. Ma con tanta pazienza abbiamo superato questi 54 giorni. Pulisci, sistema, lava, stira, prepara le pappe, prepara pranzo e cena, ma le difficoltà maggiori sono fare la spesa, visto che mio marito ha un negozio ancora chiuso, lui è un barbiere. E del bonus per le partite Iva ancora niente. Con le lacrime agli occhi, posso dire che la difficoltà peggiore è stata ed è non avere soldi, non trascorrere 54 giorni in casa chiusi. Per fortuna ci sono le nonne, mamme anche loro, che capiscono e ci hanno aiutato. Oggi festeggiamo ancora ognuno a casa nostra, per continuare a stare distanziati, e un domani, racconterò a mio figlio come abbiamo trascorso la sua prima festa della mamma, e dirò che eravamo felici, dando spazio a qualche bugia e omettendo tutte le volte che ho pianto in questo periodo di pandemia》.