di Gianluca Albanese
SIDERNO – «La morte improvvisa, per fortuna un evento non frequente, è possibile che si verifichi anche in persone apparentemente sane che praticano attività fisica regolare».
Lo spiega in un post pubblicato oggi su Facebook il cardiologo Michele Iannopollo, dopo aver appreso della scomparsa di un giovane di bianco al quale invia le proprie condoglianze.
«Purtroppo – ha spiegato il dottore Iannopollo – la causa principale nella maggioranza dei casi è cardiaca.
Spesso sottoporsi ai test routinari di controllo, in alcuni casi specifici non basta e non basta nemmeno essere stato visitati da illustri colleghi, perché non tutti anche se specialisti in un determinata disciplina, possono avere esperienza e competenza nel settore della Cardiologia dello Sport
In alcuni casi ci vuole esperienza specifica nell’interpretare un segnale elettrocardiografico, un’aritmia o ecocardiogramma in quella singola persona per esprimere un giudizio prognostico, soprattutto nel caso di persone sollecitate dallo stress dell’attività fisica.
Nel recente congresso nazionale di Cardiologia dello sport che si è svolto a Roma al centro Coni, un illustre collega conterraneo della Locride che opera a Padova – uno dei piu’ esperti al mondo di morte improvvisa nell’atleta – ha fatto vedere alcuni casi di cuori apparentemente sani sia clinicamente sia strumentalmente (ECG ed Ecocardiografia negativi), in cui si innescavano episodi di aritmie potenzialmente maligne la cui causa era rappresentata dalla presenza di cicatrici fibrotiche che solo la risonanza magnetica, non esame di routine, ha messo in evidenza.
Ho voluto pubblicare questa mia riflessione per far capire a tutti che chi pratica l’arte medica lo deve fare con professionalità ed esperienza in quel settore specifico e sapere bene quando bastano gli esami routinari o quando sono necessari esami più specifici per esprimere un giudizio diagnostico e prognostico più tranquillo.
Mi scuso per questo lungo commento – ha concluso – ma era doveroso da parte mia farlo per dare una corretta informazione».