di Gianluca Albanese
SIDERNO – C’era un tempo in cui i segnali stradali erano gli alberi più grandi in cima alle collinette, le giornate seguivano i ritmi e i tempi della natura e il piccolo paradiso personale aveva le sembianze di un orto ricco di frutti a un passo da casa. E ci fu il tempo in cui in nome del cosiddetto progresso, molti furono costretti a lasciare quel paradiso per andare dall’altra parte del mondo, con la speranza (o il miraggio) di dare un futuro migliore ai propri figli.
Concetti ben presenti alle centinaia di persone presenti ieri pomeriggio a piazza dell’Emigrante in contrada Grappidaro per la presentazione di “Sradicati” (Il Filorosso, 2021), il libro di memorie dell’ex sindaco Mimmo Panetta, dedicato al padre che, una volta emigrato negli Stati Uniti vide i suoi familiari molto di rado.
Sradicato, appunto, come tanti della sua generazione. Sradicato come una quercia secolare cresciuta sana e forte con la forza delle tradizioni e dello spirito comunitario che a un certo punto viene tolta da quella terra in cui si è sviluppata.
La presentazione di ieri ha messo in evidenza che magari i tempi sono cambiati, ma la memoria di quei grandi uomini che furono è sempre vivissima, così come lo spirito comunitario, che tocca la sua migliore espressione locale nel comitato “Piazza dell’Emigrante”, composto da residenti che in maniera del tutto volontaria, curano gli spazi comuni (come questa piazza realizzata ai tempi in cui Mimmo Panetta era sindaco) e curata negli anni successivi, tanto da farla diventare sede di eventi ricreativi.
Ora, anche grazie alla progettazione sociale curata dal giovane del posto Francesco Gentile, è stato intercettato un bando dedicato alla riqualificazione delle zone periferiche, sono stati piantati degli alberi ai bordi della piazza e acquistato un service audio-video che ha trasformato la piazza in un vero e proprio centro sociale all’aperto.
Ovviamente, è stato un bagno di folla per l’autore, cui il foltissimo pubblico ha tributato un unico, gigantesco abbraccio, mostrando di aver compreso appieno lo spirito che ha animato la scrittura del libro, la cui prefazione è stata curata da Mario Capanna, storico leader della sinistra italiana.
E così, davanti a centinaia di persone, ha moderato i lavori la giornalista Barbara Panetta e, dopo il saluto del presidente del comitato “Piazza dell’Emigrante” Rocco Ierinò, ha relazionato sui contenuti del libro la professoressa Rita Commisso, già consigliera comunale. Tra i numerosi interventi del pubblico, si sono registrati quelli dello stesso Gentile (che ha ricordato l’impegno a favore delle periferie), dello scrittore Renato Pancallo (che ha sottolineato la pregevole fattura del libro) e di Pasquale Muscatello (che da buon Comunista ha centrato il proprio intervento su tematiche più squisitamente politiche).
Insomma, l’esperimento di portare in piazza un evento culturale può dirsi riuscito in pieno, anche in quelle zone a torto considerate periferiche e che invece appaiono come dei piccoli tesori da non tenere più (semi)nascosti.