R. & P.
Omicidio stradale o no, l’Italia resta maglia nera, insieme alla Francia, nella classifica dell’Unione Europea sugli incidenti mortali. In particolare, secondo l’Istat, nella penisola, nel 2016, anno in cui è stata introdotta la legge sull’omicidio stradale, si sono verificati 175.791 incidenti con lesioni a persone e 249.175 feriti. I morti sono stati 3.283. La media giornaliera è di 428 incidenti stradali con lesioni a persone, 9 decessi e 683 feriti.
Ancora nel 2016, sono 2.619 i defunti di sesso maschile e 644 quelle di sesso femminile. I conducenti deceduti sono 2.261 (2.022 uomini e 239 donne), i passeggeri 452 (234 uomini e 218 donne) e i pedoni 570 (363 uomini e 207 donne). Per gli uomini, la classe di età con il maggior numero di decessi è quella tra i 20 e 24 anni (207). Valori molto elevati si riscontrano anche in corrispondenza delle fasce di età 25-29 anni (194) e 45-49 anni (195). Per le donne, il numero maggiore di vittime si registra tra i 75 e gli 84 anni (114) e fra i 20 e i 24 anni (53).
Sono 1.470 i decessi tra conducenti e passeggeri di autovetture, seguiti dai motociclisti (657), dai pedoni (570) e dai ciclisti (275). Gli occupanti di autocarri e motrici deceduti sono stati 136, di ciclomotori 116 e per le altre modalità di trasporto 59.
Secondo lo studio dell’Istituto nazionale di statistica, il Piano nazionale per la sicurezza stradale (Pnss Orizzonte 2020), predisposto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha contribuito a ridurre la mortalità sulle strade dei bambini. Nel 2016, ci sono state 49 vittime fra 0 e 14 anni, di cui 9 tra 0 e 4 anni; i feriti sono stati 11.844 di cui 2.760 tra 0 e 4 anni.
Il Calabria nel corso del 2016 sono 1.222 i sinistri, con un bilancio di oltre 2.000 feriti e di 76 decessi: la S.S.106 si conferma “strada della morte” con 32 vittime (pari al 42% delle vittime totali). Nello specifico, nel 2016, sono 33 le vittime in provincia di Cosenza (e di queste 11 sono sulla S.S.106, pari al 33,4%), 18 in provincia di Reggio Calabria (e di queste 9 sulla S.S.106, pari al 50%); 13 in provincia di Catanzaro (e di queste 9 sulla S.S.106, pari al 69,2%), e 2 in provincia di Crotone (e di queste 1 sulla S.S.106, pari al 50%).
È il quadro drammatico che scopre la Calabria una regione con le strade, tre le più pericolose d’Italia e dove, oltre alle vittime pesano appunto, i sinistri ed i feriti: in provincia di Cosenza 430 incidenti e 819 feriti, in provincia di Reggio 424 incidenti e 767 feriti, in provincia di Catanzaro 207 incidenti e 375 feriti, in provincia di Crotone 95 incidenti e 189 feriti.
«L’elemento scoraggiante – dichiara l’ingegnere Fabio Pugliese, presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – è, ancora una volta, quello che riguarda la strada Statale 106: in pratica i dati dell’Istat confermano che nel 2016 circa un decesso su due in Calabria avviene sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”».
«Inquietanti i dati nella provincia di Catanzaro – continua Pugliese – dove nel 2016, addirittura il 69,2% dei decessi sulla strada si è registrata sulla S.S.106, mentre in provincia di Reggio Calabria e Crotone si arriva esattamente al 50%».
«Questi dati – conclude Pugliese – dovrebbero far comprendere al Governo nazionale quanto siano ormai improcrastinabile e necessario un piano di investimenti per l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria. Solo se sarà avviato un piano urgente di ammodernamento stradale e di messa in sicurezza potremo riuscire a salvare vite umane e feriti dalla “strada della morte” in Calabria».
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”