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“Lo scivolone della Regione Calabria sulla stabilizzazione dei precari storici della Calabria, è un dato di fatto che deve fare riflettere anche sulle capacità amministrative e gestionali di questa dirigenza regionale, ma riteniamo ancora più grave l’approssimazione e la mancanza di programmazione con cui la Giunta Regionale si sta approcciando al tema delle stabilizzazioni dei precari calabresi. Con una premessa: questa classe dirigente è la stessa che si avvicenda da più un decennio nelle postazioni di potere responsabile di aver creato, o alimentato, bacini di precariato di cui in Calabria ad oggi fanno parte migliaia di lavoratori. “E’ quanto si legge in una nota di Calabria in Azione.
” Si tratta di lavoratori storicamente sballottati tra cavilli normativi, proroghe a breve scadenza e promesse disattese e che pur tuttavia sono vittime ed essi stessi inconsapevolmente causa di un sistema malato – continua la nota. D’altronde sono anni che assistiamo a impugnazioni e successive pronunce della Corte Costituzionale sull’illegittimità delle norme regionali aventi l’effetto di determinare un generale ed automatico reinquadramento del personale di enti di diritto privato (partecipate etc…) nei ruoli di Regioni o enti pubblici regionali.”
E conclude Calabria in Azione: “Riteniamo, dunque, che il tema debba essere affrontato con responsabilità e trasparenza azzerando il precariato, pur tuttavia nella massima trasparenza, in modo da premiare il merito e non attraverso scorciatoie di qualunque tipo. ”