DALL’UFFICIO STAMPA DELLA CGIL REGGIO-LOCRI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI – La CGIL del Comprensorio di Reggio C.-Locri, con questa nota, intende rendere pubblico merito al docente della nostra Università, Francesco Russo, per aver sollevato in modo intelligente e documentato la reale situazione che tocca pesantemente la questione della SS. 106.
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Una strada dove anche l’emblema più terribile, qual è quello della morte, è diventato un luogo comune. Una strada che ha una connotazione di traffico, dal ciclabile fino al traffico internazionale, che si raffigura con la stessa configurazione fisica (due corsie con emergenza, due corsie e basta…), per non parlare di un abusivismo, soprattutto sul versante degli accessi, che ormai è da considerare un rischio continuo per tutti coloro che vi transitano.
Quanto rappresentato aveva, e speriamo, abbia ancora adesso l’opportunità di poter essere cambiato – solo ed esclusivamente – per mezzo della nuova programmazione dei Fondi Europei.
C’è un solo problema: a oggi, non si capisce qual è la posizione politica dell’Istituzione regionale, o peggio ancora, sembra che miri ad avere un raccordo da Gioia Tauro verso Taranto attraverso Catanzaro Lido, mentre fino a Reggio Calabria non ci sarebbe nulla.
Anzi, nelle documentazioni ufficiali della Comunità Europea, si parla di una strada di secondo livello pianificata e non adeguata e quindi non inserita nella Rete Europea che è l’unica condizione per accedere all’utilizzo dei Fondi Europei.
Tutto questo vuol dire che la stessa programmazione di ANAS per l’apertura dei cantieri dovrà ricorrere solo a Fondi di Stato che, senza molti giri di parole, visto l’attuale stato delle casse statali, ci lasciano perplessi rispetto a un riassetto di una strada dove i Calabresi, purtroppo, rischiano di continuare a percorrere in tali condizioni.
La Politica regionale di maggioranza ha avuto l’abilità, fino ad oggi, di spaccare la già conclamata debolezza della Calabria in un’ulteriore debolezza, lasciando nell’abbandono l’intera realtà della fascia Ionica viaria che – abbinata con lo stesso meccanismo alla rete ferroviaria – ci dà l’immagine di uno spaccato; di una Calabria nella Calabria.
La CGIL non intende restare ferma su queste scelte perché è consapevole che sola una politica d’insieme e di superamento di tutti gli steccati, compresi quelli di campanile, può creare, anche rispetto alle singole specificità territoriali, quelle condizioni di “PROGRESSO” che possano dare concrete prospettive di futuro e sviluppo per la nostra regione.
E’ merito del Professor Russo aver sollevato fatti concretizzati che sono passati nel silenzio, quasi in un clima di omertà o di mancanza di attenzione e di capacità dell’intera classe dirigente Calabrese.
Per questi motivi e in tutte le sedi, la CGIL presenterà adeguate proposte progettuali su cui chiede un concreto sostegno a tutte le forze politiche, imprenditoriali e ai cittadini, per avere l’opportunità di dimostrare che anche in Calabria c’è la possibilità di “Farcela”.
Siamo consapevoli di tutte le difficoltà. Abbiamo però la volontà e la consapevolezza di poter recuperare. La CGIL ci prova e ci proverà. A tutti gli altri soggetti chiediamo un analogo comportamento.