DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DEL CIUFER
LOCRI – Secondo quanto diffuso da quasi tutti i media nazionali sarebbero a rischio soppressione in tutta Italia centinaia tra commissariati, sezioni, posti e strutture specializzate della Polizia di Stato. Il tutto promosso dal Ministro dell’Interno Alfano, già ai tempi del governo Letta, per venire incontro ai dettami della Spending Review che sarebbe stata riconfermata anche dal nuovo governo.
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Nella Locride la mannaia si abbatterebbe sul Posto di Polizia Ferroviaria (POLFER) della Stazione di Locri, già da anni sotto organico e insufficiente a garantire la sicurezza nelle stazioni e lungo la linea in quanto la sua competenza va da Melito di Porto Salvo a Monasterace.
Gli agenti in servizio, spesso solo due per turno, possono, infatti, scortare solo alcuni treni lasciando sguarniti molti altri che nelle fasce orarie più a rischio diventano terra di nessuno.
Paradossalmente il sovraffollamento dei treni degli ultimi anni, dovuto alla assurda riduzione dei posti a sedere nonostante la crisi abbia spinto sempre più viaggiatori a servirsi dei mezzi pubblici, ha garantito maggiore controllo sociale all’interno devi vagoni, ma sono ancora frequenti casi di malcostume e di vero e proprio pericolo per l’incolumità dei viaggiatori.
Non solo studenti, privi delle più elementari cognizioni del vivere civile , ma anche soggetti che a vario titolo rappresentano un pericolo, anche solo percepito, o insospettabili possibili autori di reati non possono e non devono essere d’ora in poi messi in grado di nuocere o di perpetrare reati.
In passato, anche molto recente, sono stati numerosi i casi di interruzione dolosa del viaggio, di danneggiamenti ai treni, di aggressione al personale ferroviario e ai viaggiatori e non è un caso che per anni tra Locri e Brancaleone il personale non effettuasse quasi mai il servizio di controlleria.
Molto spesso per molti giovani viaggiatori il treno rappresenta, al di là della scuola, il primo vero e diretto contatto con le autorità, una sorta di sfida che quasi sempre viene persa in partenza dallo Stato, perché assente, e quindi dalla collettività, rafforzando il senso di impunità che poi per forza di cose si ripercuote anche in altri ambiti via via più importanti.
Il concetto di “tolleranza zero” applicato con successo a New York da Rudolph Giuliani e studiata e ripetuta in tutto il mondo sembra non avere valore in uno dei territori italiani più a rischio sicurezza.
Nonostante ogni anno vengano stanziati decine di milioni di euro per generiche iniziative e interventi strutturali per promuovere “sicurezza&legalità” si decide poi di sopprimere gli unici baluardi concreti di contrasto nei luoghi dove più sarebbero necessari. Il caso del Posto Polfer di Locri è solo l’ultimo di una serie che ha visto smantellare ciecamente (o secondo ragionamenti raffinati) negli anni i posti di Polizia presso gli Ospedali di Locri e Siderno (quando era operativo), lasciando in balia degli eventi (e non solo) il personale dei due Pronto Soccorso nonostante, ad esempio, il territorio abbia un’alta incidenza di ferite da arma da fuoco di inequivocabile origine.
E’ il caso della Sezione della Squadra Mobile di Locri, soppressa alla fine degli anni ’90 e di altri tagli e smembramenti che hanno riguardato i commissariati di Bovalino e Siderno.
E’ chiaro che la sicurezza in ambito ferroviario nella Locride non è tra le priorità delle istituzioni e una parziale ammissione venne dall’ex Prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli che durante una presentazione di un libro a Locri, sollecitato sull’argomento dal sottoscritto il quale suggeriva l’opportunità di un impiego mirato e circoscritto in determinati luoghi e momenti di altre forze dell’ordine territoriali, oltre al carente organico Polfer, rispose pubblicamente: “In altri contesti sì, qui dobbiamo combattere la ‘ndrangheta”. Come se fosse un fenomeno isolato dal resto.
Oggi la politica, le istituzioni e l’attuale Prefetto S.E. Dott. Claudio Sammartino, a cui spetta il parere da inviare al Ministero, hanno il dovere di invertire questa tendenza.