Si fa in questa sede riferimento giustappunto alla vallata bizantina proprio per quella “bizantinizzazione” che è stata posta in essere nel momento in cui si è scelto in special modo la Cattolica di Stilo e San Giovanni Theristys di Bivongi, colpevolmente obliando l’eremo di Santa Maria della Stella in territorio del Comune di Pazzano, che rappresenta la grotta eremitica la più grande tra quelle praticate dai monaci ed eremiti brasiliani circa un millennio fa nello Stilaro.
di Antonio Baldari
Le cronache della giornata di ieri hanno portato alla ribalta la proposta quale patrimonio Unesco, e quindi dell’Umanità, la chiesa bizantina della “Cattolica” di Stilo ed il monastero ortodosso “San Giovanni Theristys” di Bivongi, unitamente ad altre tre realtà calabresi quali il Comune di Gerace; il Battistero di Santa Severina e l’Oratorio di San Marco a Corigliano-Rossano; le suddette proposte di candidatura si fondano su un complesso di testimonianze, le più significative, della cultura greco-bizantina nel Mediterraneo occidentale.
Il tutto in ossequio a ben quattro criteri di valutazione basati su “Un inestimabile patrimonio di architettura ed arte, espressione delle radici e dello sviluppo della cultura e della religione greca in Italia. Le origini classiche e l’esperienza della dominazione bizantina ne fanno una porta per la continuazione della civiltà greco-ortodossa in Italia e in Europa” – è contenuto a margine dell’anzidetta iniziativa sulla quale, però, non si può non muovere qualche, rilevante, rilievo di carattere storico-artistico-culturale e, al fine, religioso di cui non si è evidentemente tenuto conto.
Ed invero, si fa in questa sede riferimento giustappunto alla vallata bizantina dello Stilaro proprio per quella “bizantinizzazione” che è stata posta in essere nel momento in cui si è scelto in special modo la Cattolica di Stilo e San Giovanni Theristys di Bivongi, colpevolmente obliando l’eremo di Santa Maria della Stella in territorio del Comune di Pazzano, che rappresenta la grotta eremitica la più grande tra quelle praticate dai monaci ed eremiti brasiliani circa un millennio fa nello Stilaro.
Se ne contavano attive una trentina ma quella di Pazzano è senza alcun dubbio la più importante, al cui interno, peraltro, è contenuto un affresco bizantino emerso nel corso degli anni e raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve la Santa Comunione da San Zosimo; così come non si può non riportare agli onori dell’informazione la statua della Madonna della Stella che troneggia sull’altare all’interno della grotta, Che circa cinque secoli fa era stata posta in partenza da Messina verso Crotone ma che, per un evidente segno divino riportato dagli accompagnatori di quel viaggio e da alcuni marinai, venne “dirottata”, per così dire, verso Monte Stella pazzanese.
E tanti altri particolari che completano la natura bizantina del luogo e, lo si ribadisce a scanso di equivoci, dell’intera vallata bizantina dello Stilaro da elevare al grado di “patrimonio dell’UNESCO” in toto da Stilo a Bivongi passando per Pazzano per un unicum, nel Suo genere, che merita di essere valorizzato nel Suo insieme.