di Antonio Baldari
STILO – Un momento di riflessione vissuto nella gioia e nella collaborazione reciproca. È quello che si è vissuto a Stilo tra il delegato responsabile delle Confraternite nell’ambito della V vicaria della diocesi di Locri-Gerace, don Fabrizio Cotardo, ed i rappresentanti dell’arciconfraternita dell’Immacolata e San Pietro in occasione del rinnovo delle cariche statutarie per il prossimo triennio (e che hanno visto la riconferma di Giorgio Speziale quale priore del Pio sodalizio, e di Domenico Scrivo, Francesco Fiorenza, Giuseppe e Stelio Carnovale quali componenti il Consiglio direttivo, ndr).
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Un incontro caratterizzato dal dialogo franco ed aperto che è stato instaurato su precisa volontà del vescovo, monsignor Francesco Oliva, (nella foto) che ha in tempi non sospetti manifestato la chiara volontà di valorizzare l’impegno delle Confraternite nella diocesi di Locri-Gerace, e per come lo stesso don Fabrizio ha confermato in una piacevole conversazione a margine della predetta situazione: “Indubbiamente le Confraternite rappresentano un’importante risorsa per le Comunità parrocchiali – così don Fabrizio – è un lavoro prezioso quello che esse compiono ed a cui va dato il giusto risalto, nel pieno rispetto dei ruoli ed in totale sintonia con il vescovo, intanto, e poi con i parroci, siamo sulla buona strada con una serie di incontri finora svolti con notevole costrutto ma il cammino da fare insieme è ancora molto lungo”.
Che dunque vede ancora la strada in salita ancorché ricca di buoni spunti forniti dalle stesse confraternite, come nel caso di quella di Stilo intitolata alla Vergine Immacolata, a motivo della viscerale tradizione mariana che affonda le proprie, solide, radici nella vallata dello Stilaro, così come in tutta la diocesi, ed al primo successore di Gesù, per l’appunto San Pietro; un’associazione di laici molto antica, quella stilese, risalente al remotissimo 1604 e che proprio l’8 dicembre prossimo vedrà la conclusione dei festeggiamenti per il 410° anniversario dalla sua fondazione con l’avvolgente celebrazione eucaristica delle 4 del mattino.
Che costituirà la ciliegina sulla torta rispetto ad un impegno pressoché quotidiano consistente nell’organizzazione della novena in onore all’Immacolata Concezione, e della Settimana santa con gli antichi riti e le sacre liturgie durante dieci giorni culminanti nella Pasqua di Resurrezione; e poi ancora la partecipazione al Corpus Domini ed alla festa patronale in onore di San Giorgio, ma in special modo va sottolineata la custodia di quello che da monsignor Giancarlo Maria Bregantini venne elevato al rango di santuario diocesano il 26 settembre 2002, che è appunto il tempio di San Giovanni Therystis, al cui interno è presente l’altare ortodosso che vede ospitanti le spoglie mortali del Santo Mietitore e dei santi italo-greci, suoi maestri della fede, Ambrogio e Nicola.
Da ricordare infine le opere di carità dell’arciconfraternita verso i più bisognosi e le “opere-segno”, tanto caldeggiate da monsignor Oliva, agevolate dai confratelli e dalle consorelle di Stilo come, non ultima, nel caso dell’acquisto dell’organo liturgico proprio del santuario di San Giovanni.