di Antonio Baldari
Colpo di scena al Comune di Stilo! Nicola Marulla è stato revocato nella qualità di assessore comunale dal sindaco della cittadina, Giorgio Tropeano, per come si evince da una comunicazione ufficiale dallo stesso Marulla resa ed indirizzata al Sindaco; al Consiglio comunale; al Segretario; ai Signori Consiglieri di maggioranza ed ai Signori Consiglieri di minoranza, vergata dal comunque consigliere comunale all’indomani del provvedimento del primo cittadino stilese.
“In merito al decreto del Sindaco del 25 gennaio scorso con il quale mi veniva ritirata la delega di Assessore, mi corre l’obbligo per la trasparenza e verità di informare i cittadini che ci hanno eletto a guidare il Comune – esordisce con il dire l’ex componente della giunta Tropeano – prassi politica vuole che il Sindaco prima di sfiduciare un proprio Assessore lo convochi e lo metta al corrente della scelta, spiegandone i motivi. Il suo gesto, non è stato corretto politicamente tantomeno umanamente nei miei confronti e quel che più conta, non lo è stato verso la Comunità. Forse è un errore politico, vista la sua scarsa esoo, oppure c’è dell’altro che non ha il coraggio di dire. La Comunità è intelligente per capire!”.
Fin qui l’incipit dell’ex assessore Marulla, che nell’immediatezza entra nel merito dell’azione politica posta in essere durante l’arco temporale del mandato a lui affidato per circa due anni e mezzo; ed invero Marulla riprende asserendo che” Quella trasparenza tanto millantata e che dovrebbe essere alla base di qualunque amministrazione comunale si è alla fine racchiusa in una formula di stile prestampata che di chiaro e trasparente non ha nulla. Io non sono il tipo che dice sempre signorsi! – sostiene Marulla – i problemi da affrontare che al Primo Cittadino e non solo, sono stati sempre presentati, dovevano essere discussi collegialmente e insieme affrontati, non discussi e decisi forse, nella sala dei bottoni, con due, tre consiglieri”.
Un’asserzione abbastanza dura quella di Nicola Marulla che non esita, poi, ad entrare maggiormente nel merito del proprio operato amministrativo, nel momento in cui egli non le manda a dire chiaramente dicendo che “Il Sindaco ha fatto sempre orecchie da mercante ad ogni mia proposta in giunta, sviando o adducendo ora una cosa ora un’altra per timore di essere messo forse in ombra chissà – prosegue – forse se avesse spiegato meglio, i dubbi li avrebbe fugati sul suo operato, non certo sul mio che invece è debitamente documentato, la situazione di questo suo comportamento è sotto gli occhi di tutti: l’insoddisfazione generale è molto diffusa tra i cittadini di Stilo!”.
Con un cahiers de doléance che, stando a quanto afferma ancora il consigliere comunale di Stilo, sarebbe molto nutrito posto che” Ogni voce critica, fuori dal coro, anziché essere ascoltata e valutata per le tante proposte che ho fatto, veniva raggirata e i suggerimenti e le proposte gettate nel cestino – riprende Marulla – non mi soffermo sulle cose che non vanno, l’elenco sarebbe lungo, e sulle quali ho portato spesso l’attenzione, di contro, è mio dovere far emergere l’atteggiamento ostruzionistico del Sindaco, che spesso ometteva di dare il giusto peso al mio operato, e con ostruzionismo verso i problemi del paese, più volte segnalati”.
In conclusione, Nicola Marulla epiloga il proprio intervento rivolgendosi alla Comunità di Stilo ed al contempo lanciando il guanto di sfida al sindaco, Giorgio Tropeano, con tanto di stoccata finale dicendo “Io parlo a voi cittadini e sfido il sindaco ad una conferenza stampa, così che i cittadini sappiano la verità, si può dare sempre al proprio paese, quando lo si ha nel cuore, un contributo fuori dalla giunta, in consiglio comunale, da semplice consigliere, e nel paese, da cittadino – conclude Il consigliere comunale di Stilo – per tale ragione resto al mio posto in Consiglio comunale perché eletto dai cittadini e darò il mio contributo con lealtà, come sempre, ma anche usando l’arma della critica quando serve. Caro Sindaco, Le consiglio di guardare meglio la realtà di Stilo, con occhi non annebbiati da personalismo, perché la gente ci ha votato per risolvere i problemi e non per “papariarsi” come fa Lei, lasciando che tutto peggiori”.