Acceso intervento del consigliere di maggioranza nei confronti del capogruppo di minoranza della compagine “Per Stilo”: “Sin dal giorno in cui è morto il nostro illustre concittadino è volontà popolare intraprendere un’iniziativa che rimanga nel tempo e non di uno, a chi giova tutto questo?”. Il giallo dei familiari del bomber chiamati a presenziare alla seduta consiliare “per vedere chi votasse a favore o contro, che vergogna!” – conclude l’esponente consiliare vicino a Miriello.
di Antonio Baldari
STILO – Ha chiesto al segretario comunale, Luciano Pittelli, che fosse allegato un suo, personalissimo, intervento, perché c’è rimasto molto male. Enzo Mario Minervino, consigliere di maggioranza al Comune di Stilo non ha perso il suo abituale stile “diretto”, per così dire, non mandandole a dire a chicchessia ma addirittura, stavolta, lasciando nero su bianco di quanto andava esprimendo nel corso dell’ultima seduta consiliare, e specificatamente contro la proposta di intitolazione di un impianto sportivo (che alla fine è stato individuato nel campo di calcetto, ndr) avanzata dal consigliere di minoranza Vincenzo Marulla ed al contempo sottoscritta da Pasquale Grillo, altro esponente dell’opposizione consiliare. Non già per la proposta in sé, nella sostanza, quanto per i modi usati prima e durante la presentazione della stessa.
Ed invero, Minervino ha introdotto il proprio contributo all’assise consiliare sostenendo che “Quanto andiamo a discutere sulla intitolazione dello stadio comunale di Stilo, o in alternativa del campo di calcetto, o ancora di una via o di una piazza e recante il nome del compianto Gigi Marulla, mi vede purtroppo, mio malgrado, con un sentimento di commozione misto però a grande amarezza perché quello che è stato inserito oggetto di parole, in questa sede, relativamente ad uno dei personaggi più illustri di Stilo dal Secondo dopoguerra a tutt’oggi, è stato già detto due mesi orsono nel momento in cui accadeva il triste evento – afferma Minervino – nel momento in cui andiamo a discutere se intitolare questo o quell’altro impianto con il nome del nostro concittadino, si dimostra infatti di avere perso memoria di quanto andava dichiarando il sindaco di questo Comune con l’indizione del lutto cittadino, quando giustamente evidenziava quanto era stato fatto dal nostro Gigi ed il lustro che egli ha portato in circa quarant’anni di onorata carriera calcistica, sottolineando, cito testualmente dalla nota stampa diffusa dal primo cittadino, “Sono sentimenti, di nostalgia e riconoscenza verso un grande campione, da me condivisi insieme a tutta l’Amministrazione Comunale di Stilo, perché non c’è dubbio che poche persone come Gigi, hanno segnato un’epoca nella storia del nostro paese”.
Fin qui l’antefatto con un excursus sino a due mesi fa, nel momento del triste evento salvo poi affondare i colpi asserendo che “Secondariamente, proprio nei momenti in cui venivano celebrate le esequie del nostro Campione, alcuni tifosi della Stilese davano vita ad un vero e proprio tam-tam mediatico, già fortemente accentuato da diversi articoli di giornale su carta stampata ed online, con cui si chiedeva l’intitolazione dello stadio comunale di Stilo che però, lo si ricorda a beneficio di quanto l’avessero dimenticato, è già intitolato a due persone stilesi scomparse e che quindi, come nel caso di Cosenza con l’intitolazione dello stadio “San Vito”, sarebbe un’aggiunta e non un’iniziativa ex novo che certamente meriterebbe il buon Gigi – chiosa il consigliere di maggioranza – e dunque portare oggi in discussione, qui, in questa sede, un qualcosa di cui si è già detto, parlato e scritto fiumi di discorsi, riflessioni e ricordi a chi giova? Per assumere una paternità rispetto ad un qualcosa che non è già volontà di uno ma di un’intera Comunità?”.
Interrogativi pesanti come macigni che sono stati in fase conclusiva dell’intervento corroborati dall’assunto in ossequio al quale Enzo Mario Minervino si inalbera oltremodo dicendo senza mezzi termini che “Anzi, mi sia consentito affermare, e me ne assumo la piena responsabilità, come sia anche offensivo nei riguardi proprio della memoria di Gigi Marulla visto che, per chi non ne fosse a conoscenza, vi sono degli iter burocratici previsti dalle norme italiane di legge vigente in merito a questa tipologia di iniziative, che sono piuttosto lunghe e comunque debbono avere dei requisiti ben precisi affinché possano essere ammessi e trascorso un certo periodo di tempo: a chi giova forzare la mano adesso? Fare gli opportunisti adesso, in questo momento, sulla memoria di Gigi Marulla non è permesso a nessuno – epiloga Minervino – ci sono tempi e modi che andranno valutati passo dopo passo e per tempo e, lo ribadisco ancora una volta a scanso di equivoci, perché è già volontà di tutti”.
Ed amen? Nemmeno per idea! Considerando il fatto che a questo ha inteso replicare il consigliere Marulla, ritenendosi “amareggiato per quanto affermato da Minervino visto che la mia era stata soltanto una segnalazione fatta al sindaco in tempi non sospetti, e cioè quando lui era a Roma nel giorno dei funerali di Gigi Marulla, nessuna voglia di paternità da parte mia” – ha precisato il consigliere d’opposizione scatenando però le ire dello stesso Minervino che ha ripetutamente chiesto al collega di minoranza “E allora che dovevano venire a fare al Consiglio i familiari di Gigi che tu hai interpellato, a vedere chi votasse contro o a favore la tua proposta, o no?”, per delle ombre sinistre gettate sulla vicenda che, nella realtà la più vera, non meritano affatto di essere neanche più di tanto commentate.