di Antonio Baldari
STILO (RC) – Stilo se ne va…in “Paradiso”! Praticamente trascorsi otto mesi dalla chiusura del cantiere e consequenziale presentazione del restauro della preziosissima tela dell’artista Giovan Battista Caracciolo, detto “Il Battistello”, la “Città del Sole” di campanelliana memoria gioisce per le crescenti visite di turisti e/o semplici curiosi nel santuario diocesano di San Giovanni Therystis stilese dov’è allocata l’anzidetta opera, ufficialmente presentata il giorno dell’equinozio di primavera dello scorso anno in occasione della due giorni per le “Giornate del Fai”, alla presenza di un nutritissimo parterre de roi.
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Un’opera, questa realizzata dal Battistello, che costituisce una vera e propria “lezione di catechismo” a cielo aperto, messa su tela tra cromìe chiaroscurali “Che sono tipiche del periodo e del suo modo di dipingere, lui allievo del Caravaggio” – ci partecipò Giuseppe Mantella, oramai a pieno titolo entrato nel cuore di tutti gli stilesi di buona volontà, come un vero e proprio beniamino nel momento in cui prendeva l’abbrivio la riconsegna a Stilo di uno dei suoi, inestimabili, tesori d’arte, storia e cultura; un autentico prodotto di inestimabile valore realizzato circa quattro secoli fa, nel 1618, per Tiberio Carnovale, medico personale del filosofo Tommaso Campanella, non si sa se quale regalo o se pagato dopo averla commissionato, di certo c’è che viene successivamente collocato nel Duomo di Stilo, meglio conosciuto come chiesa Matrice.
Oggi inizia ad assumere le sembianze di una splendida realtà, manca l’ultimo, delicatissimo, tassello della sua rinascita definitiva, per così dire, con la sua effettiva conoscenza fuori i confini geografici regionali all’indomani del suo restauro per il quale Mantella è stato supportato dal prezioso lavoro delle colleghe Laura Liquori ed Ilaria Maretta, che lo hanno affiancato nella realizzazione dell’intervento “Al termine del quale mi auguro che Stilo prenda definitivamente coscienza che non si può vivere di solo Cattolica, ci sono così tanti beni storico-artistici e monumentali che si potrebbe tranquillamente vivere con questi – afferma con un largo sorriso una signora parte di uno dei tanti gruppi di passaggio a Stilo, che vede la consistente presenza anche di molti, giovani, studenti appassionati di arte e cultura dei nostri territori, effettivamente ricchi di veri e propri scrigni ancora tutti da valorizzare.