di Mario Murdolo
BIVONGI – La coltivazione della vite a Bivongi risale ai tempi della Magna Grecia. Infatti i nostri avi sfruttando una favorevole condizione climatica con temperature miti, cominciarono a produrre la dolce e gustosa uva in terreni collinari esposti favorevolmente ai raggi del sole.
Da sempre non c’è famiglia che non avesse sotto la propria abitazione il cosiddetto “catojio (cantina) dove si svolgeva l’intero ciclo di trasformazione dall’uva al vino. Una parte del vino veniva utilizzato per uso familiare, mentre l’altra venduta. A favorire l’incontro tra produttori e clienti c’erano i cosiddetti “sensali” che facevano da intermediari.
È ovvio che questa importante e preziosa risorsa ha costituito da sempre per i bivongesi una fonte di reddito. Col tempo i nostri contadini pensarono, per economizzare la fase produttiva e soprattutto rilanciare la commercializzazione di creare la Cooperativa cantina sociale, nel 1961. E su questa nuova spinta il vino di Bivongi ottenne il meritato riconoscimento di DOC.
Il vino DOC di Bivongi possiede il primato di essere l’unico DOC della provoncia di Reggio Calabria. Da capitale del vino non potevano certo mancare iniziative locali per mettere in buona evidenza e gusto questa ineguaglibile risorsa. E così da molti anni, con data fissa, il 13 agosto è rinomata la sagra del vino e l’11 novembre la festa di San Martino.