Non un semplice saggio di ricerca storica sul movimento antindrangheta ma anche e soprattutto una guida per stimolare a riflettere sul futuro dell’antimafia sociale e popolare, l’unica capace di garantire efficacia dell’azione e credibilità a lungo termine.
“Storia dell’antindrangheta” (Rubbettino editore Soveria Mannelli, 2021) del giornalista Danilo Chirico (Fondatore e Presidente dell’associazione “Da Sud”) è tutto questo.
Si parte dalla prefazione a cura dello storico Enzo Ciconte, in cui si ricorda come l’antindrangheta degli esordi sia arrivata prima della magistratura su tante questioni, per proseguire col ricordo, approfondito, di figure fondamentali, come ad esempio il Senatore comunista Mommo Tripodi che capeggiava le rivolte contadine, o di don Italo Calabrò, il sacerdote reggino in prima linea contro i clan.
Fino alla data spartiacque della marcia della Pace Reggio-Archi del 1991, che segnò il ritorno della Questione Reggio all’attenzione dell’Italia intera, vent’anni dopo i moti e le barricate, e l’autonomia del terzo settore dalla politica.
Ma al di là dei fatti, riportati dall’autore con estremo rigore giornalistico, il testo affronta una serie di questioni attualissime: le divisioni e le differenziazioni sul fronte associativo antindrangheta, l’utilizzo dei beni confiscati, il rapporto con la politica, fino a indicare tre direttrici per l’antindrangheta di oggi e di domani: sviluppare una propria capacità di giudizio politico, autonomia dalla magistratura e distanza dal giustizialismo.
Tre argomenti che rendono il saggio di Chirico quasi rivoluzionario.
“Storia dell’antindrangheta” sarà presentato mercoledì 18 agosto alle ore 22 al Giardino della Fondazione Zappia in Locri, nel quadro degli eventi culturali patrocinati dalla locale amministrazione comunale.
Gianluca Albanese dialogherà con l’autore. E’ prevista la partecipazione del sindaco Giovanni Calabrese.