R. & P.
Per ricordare le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio nel pomeriggio di ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Platì si è tenuto l’incontro commemorativo, su proposta del MAP e dell’intera Amministrazione, teso ad affermare il ricordo di illustri esempi che hanno dato la vita per assicurare la legalità.
Nel corso della cerimonia, svoltasi alla presenza dei sindaci di San Luca, Africo, Samo e Bruzzano, delle autorità religiosi e militari, con la straordinaria partecipazione dell’onorevole Giuseppe Gelardi, presidente Commissione Regionale Antimafia che, dopo i saluti alle istituzioni presenti, ha ricordato le vittime a cominciare dal giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, come anche il giudice Paolo Borsellino e i suoi agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, prima donna della Polizia di Stato uccisa in servizio e Antonio l’unico agente che si salvò.
Nelle sue dichiarazioni il presidente Giuseppe Gelardi ha affermato che: “Essi sono stati fermi in un periodo particolarmente critico che si registrò nel ’92, tanto che sono immolati nel rispetto del dovere e rappresentano per questo uno spartiacque nella lotta alla criminalità organizzata. Ricordiamo che se lo Stato ha reagito come mai in precedenza – così – conclude Gelardi – è stato grazie a un nuovo protagonismo dei cittadini, che hanno voluto opporsi alle logiche mafiose e scegliere un altro destino. Fu, infatti, in tempi brevissimi che venne data concretezza a progetti che da tempo erano nei cassetti della politica, come ad esempio l’introduzione del comma secondo dell’articolo 41 bis. La risposta della politica è essenziale oggi come allora, il miglior modo per onorare la memoria e l’esempio di chi è morto per una società più giusta ed equa è quello di recuperare lo spirito di quei drammatici giorni e, mettendo al bando divisioni ed interessi settari, lavori tutti assieme per affrontare al meglio le sfide che abbiamo davanti.” Borsellino diceva: “…non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.” In questo entrambi, Falcone e Borsellino, hanno servito con onore fino all’ultimo respiro il loro compito insegnandoci che bisogna continuare a lottare per un domani migliore”.
Paolo Ferrara, presidente del Consiglio Comunale: “Sin dal suo insediamento l’intera Amministrazione Sergi si è posta come principale obiettivo, il contrasto verso qualsivoglia forma di malaffare attraverso la realizzazione di attività sociali e culturali atte ad opporsi al compromesso morale, all’indifferenza, alla contiguità e alla complicità. In sinergia con il presidente regionale della Commissione Antimafia, onorevole Giuseppe Gelardi, abbiamo organizzato una celebrazione per ricordare il trentesimo anniversario dell’assassinio del giudice Paolo Borsellino che – all’interno dell’aula consiliare platiese – ha dato voce a molti amministratori presenti e uniti dalla volontà di azioni sinergiche di riscatto dai pregiudizi che spesso le comunità locali subiscono. La celebrazione si è conclusa con la deposizione di una corona davanti al monumento ai caduti, gesto significativo del pragmatismo sociale per la vita e il cambiamento, nel ricordo di persone esemplari per valori e integrità morale”.
Nel suo intervento di saluto il sindaco di Platì Rosario Sergi ha ringraziato per la sua presenza significativa l’onorevole Giuseppe Gelardi e tutte le autorità presenti.
Insieme, si sono recati a compiere un rito celebrativo che dalla sede del Comune li ha portati davanti alla Stazione dei Carabinieri dove hanno deposto la corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti.