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«Un’esperienza unica, straordinaria, emozionante. In una terra fantastica, di gente fantastica, quanto mai determinata, orgogliosa e caparbia. Per quattro giorni abbiamo vissuto nel Centro Operativo Comunale di Camerino, a contatto con gli infaticabili operatori del Comune, della Protezione Civile, della Croce Rossa e dei Vigili del fuoco. Siamo felici e orgogliosi di aver raccontato così Sanremo, quest’anno, non dalla Riviera ligure, come di consueto, ma dal cuore generoso e palpitante dell’Italia che soffre». Così lo staff di Studio54 Network, storica radio del Festival di Sanremo, che da giovedì 8 febbraio a sabato 11 ha trasmesso dai territori colpiti dal sisma, raccontando il Festival e dando voce ai borghi terremotati del centro Italia, racconta le giornate appena concluse.
Nella settimana in cui lo sforzo mediatico nazionale e internazionale si concentra sul Festival della canzone italiana, Studio54 – con in testa il fondatore e direttore Francesco Massara e il capo degli speaker Enzo Di Chiera ‒ ha fatto sì che non si spegnessero i riflettori su Camerino, Accumoli, Norcia, Castelsantagelo, San Severino Marche, Cingoli, Castelluccio, raggiunte con il celebre stargate sin da mercoledì 7 febbraio. Dopo 29 anni di postazione fissa a Sanremo, la storica radio di Locri ha scelto di trasmettere dalle zone più colpite, a ridosso della zona rossa dei paesi che hanno subito i danni maggiori.
Studio54, che si è resa così radio di servizio, è stata accolta con grande calore da amministratori, associazioni e volontari del luogo. «Un ringraziamento grandissimo, per l’ospitalità ricevuta, al Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, a Emanuele Pieroni, addetto stampa del Comune marchigiano, a Leo Marucci, consigliere comunale della città con delega alle politiche giovanili. E ancora grazie alla grandissima Carla Campetella, collega insostituibile di Radio C1 in Blu, al Rettore dell’Università Flavio Corradini, ai ragazzi di Camerino “Io non crollo”, agli studenti dell’Unicam e dell’Erasmus, e ancora a tutti quelli che ci hanno spettacolarmente accolti, e che sicuramente stiamo dimenticando, in questa indimenticabile pagina della nostra storia» concludono.