di Simona Masciaga – foto di Marta Ciriello
GIOIOSA IONICA – Seconda performance al Naniglio di Gioiosa Ionica dove, le scelte dell’Associazione Entropia, curata e presieduta da Antonella Papaleo, si stanno rivelando apprezzate dal numeroso ed eletto pubblico presente. Opera senza dubbio fedele alla volontà di Menandro, trova nella sua ” commedia nuova” la giusta attenzione sui temi sociali, morali, culturali, caratteriali che hanno per protagonista l’uomo con le sue paure, con la drammaticità della vita, con piccoli e grandi problemi di ordine quotidiano che lo portano all’aggressività, all’intolleranza, insoddisfazione e molto altro al punto di chiudersi in una forma di egoismo ed egocentrismo ingiustificato.
Grazie alla attrice regista per averci concesso una breve intervista. Perché la scelta del Dyskolos di Menandro.
La scelta è fortemente legata alla ” memoria” della Compagnia che risale al 1995, data dell’esordio degli allievi attori dell’ INDA di Siracusa con la firma di Egisto Marcucci e le musiche di Germano Mazzocchetti ancora oggi utilizzate e, altresì per il tema che verte sulla centralità dell’uomo e alla sua solitudine sempre attuale.
Teatro di carattere, ironia, satira con l ‘ uso di molte maschere proprio come il teatro classico impone..
Se non vi fosse ironia, non ci sarebbe commedia: l’ironia serve per sdrammatizzare la situazione e al contempo portare lo spettatore all’ introspezione e alla riflessione. L’uso delle maschere deriva da una scoperta archeologica avvenuta nelle tombe di Lipari negli anni 80 e sono state fedelmente riprodotte dal compianto maestro Giancarlo Santelli, ovviamente sono in lattice ma che indossate, impediscono la visuale e si possono utilizzare solo in una Compagnia dove regna l intesa scenica e l armonia. Senza dubbio, le maschere ” vestono” con maggiore attinenza il ruolo arricchendo il tutto di moderna inventiva sia nel trucco e colore che nella parola e movimento.
Prima volta in Calabria?
Con la compagnia si, invece io stessa anni fa interpretai Orestea nel ruolo di Clintemestra . La Calabria è la Magna Grecia e mai come qui si respira la stessa aria dell’ Ellade sia per le rovine archeologiche che per l ambiente naturale.Questa terra ha molto da offrire al teatro classico e non solo.
Cosa ne pensa degli stravolgimenti e delle nuove regole moderne che cercano di incarnare nell’attuale,opere scritte in epoche remote..
Il teatro classico è sempre di grande attualità. L uomo, la società, le problematiche, la prepotenza e l amore sono eterni: l importante è la comunicazione e il messaggio che si vuole lanciare specie al pubblico giovane che deve essere invogliato e incuriosito a venire a teatro; le innovazioni sceniche sono sempre di grande effetto ma relative.