BRUXELLES – È stata presentata dall’eurodeputato Zanoni l’interrogazione a Bruxelles sull’applicazione direttiva in Italia sugli zoo. L’eurodeputato Zanoni infatti chiede che «L’Unione Europea intervenga severamente nei confronti di quei Paesi, come l’Italia, che non hanno ancora applicato la Direttiva 1999/22/CE sulla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici». Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato Idv, con un’interrogazione alla Commissione europea.
Inoltre Andrea Zanoni ha fatto espressa richiesta al Consiglio del numero totale di giardini zoologici presenti in Europa e la percentuale di quelli non purtroppo non sono regolamentati. «Gravissima la situazione italiana, dove secondo un’indagine di Born Free Foundation nove zoo su dieci non hanno la licenza, – sottolinea l’eurodeputato – ho scritto a Clini cinque mesi fa, ma non ho ancora ricevuto risposta». Le domande formulate da Andrea Zanoni sono state chiare e perentorie. L’Italia ad oggi hanno solo in modo formale recepito la direttiva Ue, ma la sua applicazione appare ancora lontana. «Quali misure sono state adottate per garantire che tutti i giardini zoologici siano conformi ai requisiti di legge e che gli animali siano tenuti in condizioni adeguate e in linea con le loro esigenze di specie? Quali azioni sono state intraprese nei confronti di quegli Stati membri, come l’Italia, che continuano a non rispettare i requisiti della direttiva 1999/22/CE? Ciò significa che migliaia di animali detenuti in questi zoo vivono ancora in condizioni inaccettabili. Ho scritto ai Ministri italiani dell’Ambiente, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Salute, competenti in materia, ma ad oggi, dopo quasi cinque mesi, non è ancora pervenuta alcuna risposta». A quanto pare dalle indagini effettuate il problema non riguarda solo l’Italia, «per questo ho chiesto al Consiglio, istituzione che rappresenta i Paesi Ue, il numero esatto dei giardini zoologici e la percentuale di quelli non a norma – spiega Zanoni – La tutela degli animali in queste strutture non deve solo essere recepita sulla carta ma messa in pratica. Per questo ci vogliono seri controlli e multe per i Paesi che non applicano la direttiva 1999/22/CE mentre alle strutture che non si vogliono mettere in regola devono essere applicati immediatamente i sigilli».
SIMONA ANSANI